C’è una cosa che Barack Obama dovrebbe fare prima di lasciare la Casa Bianca. Dare la grazia a Edward Snowden. La storia la conoscete e se non la conoscete andate al cinema a vedere il film di Oliver Stone. Snowden lavorava per la CIA e per la Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. La NSA. Era un hacker. Il più bravo di tutti con un computer. Per questo ha fatto rapidamente carriera e ha potuto scoprire dall’interno l’incredibile sistema per la sorveglianza digitale di massa messo in piedi di nascosto dal governo degli Stati Uniti. Contro il terrorismo, formalmente. Ma tutti noi eravamo sorvegliati. Quello che facciamo sui social certo, ma anche le email, le telecamere dei nostri telefonini. Tutto. Nel giugno del 2013, quando stava per compiere 30 anni, Snowden ha rinunciato alla sua carriera, al suo mega stipendio, è andato a Hong Kong e ha consegnato le prove ad un giornalista del Guardian ed è volato via destinazione Sud America: ma gli Stati Uniti gli hanno revocato il passaporto mentre faceva scalo a Mosca e da tre anni è ospite della Russia di Putin. Si può discutere se sia un eroe o se invece abbia sbagliato. Ma se oggi sappiamo cos’è la sorveglianza di massa digitale e se possiamo contrastarla è grazie a lui. Il 20 gennaio alla Casa Bianca arriva Donald Trump, che lo considera un traditore, e che ha indicato come nuovo capo della CIA Mike Pompeo, un repubblicano che invoca la pena di morte contro Snowden. Francamente troppo. Qualche giorno fa Obama ha detto che non può dargli la grazia se non torna e accetta un processo. Ma non è vero. E non regge nemmeno la scusa che il presidente uscente è ormai a fine mandato e non può prendere una decisione così importante visto che proprio ieri, assieme al presidente del Canada, ha bloccato “per sempre” le trivellazioni petrolifere nell’Artico. E’ il momento del coraggio per Barack Obama. Che assieme a Snowden dovrebbe perdonare anche Chelsea Manning, l’ex soldato americano condannato a 35 anni per aver passato a Wikileaks le prove degli abusi americani durante la guerra in Iraq e detenuta (è diventata donna nel frattempo) in condizioni considerate inumane da molte organizzazioni internazionali. Yes, you can, vorremmo dirgli.
Qui un articolo della CNN in cui si sostiene che Obama dovrebbe perdonare Snowden e Manning.
Qui The Verge spiega perché non è vero che Obama non può perdonare Snowden se prima non torna negli Usa (ma lo dice anche US News tra gli altri).
Qui Fortune riprende le parole di Obama e l’intervista ad un giornale tedesco in cui spiega i motivi per cui non se la sente di dare il perdono.
Questo il sito dove firmare la lettera aperta a Obama per Snowden con il count down dei giorni che mancano prima che Trump entri alla Casa Bianca. Qui la petizione ufficiale sul sito della Casa Bianca che ha superato le 100 mila firme.
Questa infine la petizione lanciata da Amnesty International firmata fra gli altri dall’attivista cinese Ai Wei Wei.