L'effetto della presenza di Salvini alla Camera sul disegno di legge anticorruzione
La scelta di tenere tutto il governo a 'presidiare' l'Aula sul provvedimento, in realtà, è stata presa ieri al termine del Consiglio dei ministri da Di Maio e Conte ma il ministro dell'Interno ha voluto dimostrare in questo modo che il partito di via Bellerio mantiene i patti

La presenza di Salvini oggi alla Camera dei deputati è servita a frenare i malumori dei gruppi parlamentari della Lega nei confronti del Movimento 5 stelle legati all'atteggiamento assunto sul disegno di legge anticorruzione. La scelta di tenere tutto il governo a 'presidiare' l'Aula sul provvedimento, in realtà, è stata presa ieri al termine del Consiglio dei ministri da Di Maio e Conte ma il ministro dell'Interno ha voluto dimostrare in questo modo che il partito di via Bellerio mantiene i patti.
E che l'incidente di ieri sull'emendamento Vitiello è stato solo un intoppo parlamentare. Per questo motivo il vicepremier nel momento in cui la maggioranza è andata sotto ha redarguito chi ha votato in maniera difforme con il voto segreto. Ma il mal di pancia sul tema della giustizia da parte di molti parlamentari resta, alimentato dagli amministratori del nord che mal digeriscono lo stop alla prescrizione.
Lunedì poi è possibile che si arrivi ad un altro confronto serrato tra pentastellati e leghisti sul decreto fiscale. Il provvedimento dovrebbe andare nell'Aula di palazzo Madama all'inizio della settimana prossima. "Ci sono ancora dei nodi da sciogliere, tra cui l'emendamento riguardante Tim e quello sulle spiagge", spiegava oggi un senatore leghista.
Ma nel Movimento 5 stelle ora si punta ad abbassare i toni. Le accuse si sono 'rovesciate': prima era la Lega ad accusare Di Maio di non avere presa sull'ala che fa riferimento a Fico. "La verità è che Salvini non controlla i suoi", dicono ora i pentastellati. Accuse e sospetti reciproci con la consapevolezza da parte dei grillini che se capiterà un altro incidente sarà rottura.
Il timore nel Movimento è che ci sia un'ala del partito di via Bellerio intenta a far emergere le posizioni movimentiste per cercare un incidente parlamentare e far saltare tutto. Ma perlomeno fino alle Europee il 'patto' tra M5s e Lega resta saldo. Anzi Salvini, nonostante i continui inviti di Berlusconi a rompere con M5s, continua a ribadire di avere intenzione a governare con i pentastellati per l'intero arco della legislatura.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it