Trump vuole assicurarsi la rielezione aumentando le tasse sulla benzina

Per provare a blindare la propria rielezione, Trump si prepara a presentare, entro l’estate, un piano di infrastrutture da 2.000 miliardi di dollari che va dalle strade ai ponti fino alle reti tlc

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Afp
Donald Trump

Uno voleva finanziare la transizione energetica ovvero il passaggio a forme di produzione di energia meno inquinanti. L’altro vuole pagarci un mega piano infrastrutturale per rilanciare il Pil. Parliamo del presidente francese Emmanuel Macron e di quello americano Donald Trump e delle accise sui carburanti, bancomat per i governi di tutto il mondo. Il tentativo francese ha creato i gilet gialli ed è stato messo nel cassetto da Macron. Quello americano per ora ha incontrato il beneplacito dei Democratici.

Per provare a blindare la propria rielezione, Trump si prepara a presentare, entro l’estate, un piano di infrastrutture da 2.000 miliardi di dollari che va dalle strade ai ponti fino alle reti tlc. Il problema, in questi casi, a ogni latitudine, è sempre lo stesso: come finanziare tali iniziative. “Un piano keynesiano - viene definito dal Sole 24 Ore - che spingerà ancora di più l’economia americana nel 2020, l’anno delle elezioni nel quale tradizionalmente il Pil rallenta”. Sul piano sono d’accordo, strano ma vero dopo le tensioni sullo shutdown e sul muro con il Messico, anche i leader democratici del Congresso, Nancy Pelosi e Chuck Schumer. L’accordo è stato ribattezzato, patto della mentina, perché, narrano le cronache, nel corso dell’incontro pare che il presidente abbia offerto a Pelosi una Tic-Tac a sigillo dell’intesa.

Più difficile sarà, per il presidente Usa, convincere i repubblicani che non hanno mai accettato aumenti delle tasse. Il piano, infatti, difficilmente sarà finanziato in deficit essendo, quello americano, già a livelli di guardia. Per questo Trump pensa di pagarlo raddoppiando la gasoline tax, ovvero l’accisa sulla benzina, proprio quella che tanto ha fatto arrabbiare i francesi. Oltre all’aumento delle accise (oggi a 18,4 centesimi di dollaro per gallone per la benzina e 24,4 cent per il diesel) c’è anche l’ipotesi di un incremento della tassa sui voli aerei. Da parte democratica, pare che diversi esponenti di quel partito, in particolare senatori, siano più favorevoli ad un aumento delle tasse sulle imprese, cosa non vista di buon occhio dai repubblicani.

L’ultima volta che le accise sui carburanti sono state toccate all’insù risale al 1993, ben 26 anni fa. Anche per questo, probabilmente, Trump è così attento alle mosse dell’Opec Plus e invita i suoi membri a tenere basse le quotazioni del petrolio.  Se la materia prima, infatti, resta a livelli accettabili, per il presidente sarà più facile far aumentare le accise con un impatto limitato sugli automobilisti americani. 



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