La leggenda vuole che l'isola di Awaji sia stato il primo luogo creato dagli dei e dal quale si è sviluppato l’intero Giappone. Il resort che vi sorge si chiama Seed Bed proprio come un semenzaio, però di 3 ettari e con oltre 800 biodiversità, tra piante, ortaggi, insetti, fiori, animali ed esseri umani impegnati nel progetto.
I lavori sono iniziati a marzo del 2019 ad opera di un gruppo di giovani, capitanati dall’altrettanto giovane capo-progetto Daisuke Kaneko che, per conto di Pasona Group, sta seguendo il campo in prima persona.
La prima piccola casa interamente costruita a mano con terra e fango e chiodi di bambù e legno riciclato è stata completata da pochi giorni. Gli interni sono bellissimi, con un lucernaio che permette di vedere le stelle di notte e di accogliere la luce naturale di giorno. Quattro metri di diametro e altrettanti di altezza, piccola e confortevole e completamente immersa e integrata nella natura.
Per noi italiani la struttura evoca quella dei trulli di Alberobello. A guardarla bene però l’architettura ricorda molto il grande Antoni Gaudì, con le sue forme sinuose e organiche e non a caso il progettista è un allievo del maestro catalano. Per costruire queste case sono stati utilizzati 33 strati di terra arrotolati nella rete che si usa per tenere insieme le cipolle, sovrapposti l’uno sull’altro. Dei veri 'salsicciotti' di terra e fango disposti l’uno sull’altro e impilati in cerchio.
All’interno delle singole stanze/casette c’è sempre un pertugio nel muro, non intonacato, per esaminare la sezione della struttura e capire come è stata costruita e rendere l’ospite consapevole dei valori che questo resort vuole trasmettere e divulgare.
Il progetto completamente ecosostenibile prevede la realizzazione di 11 strutture come questa, a cura degli ospiti stessi che vorranno soggiornarvi. A settembre sarà possibile prenotare per inserirsi in un gruppo per la costruzione di una casa e così ogni 6 mesi ci saranno turni aperti fino al completamento.
Nel campo sono previsti anche laghetti, risaie e spazi liberi per godere dell’aria aperta. Tutt’intorno un orto con oltre 600 specie di piante, vegetali provenienti da tutto il mondo renderà il Natural Resort completamente autosufficiente.
Daisuke ci spiega che molte verdure non sono più reperibili in Giappone e che con questo progetto ripopoleranno il terreno. Un semenzaio è, nel giardinaggio, un vero e proprio vivaio delle sementi dove vengono fatti sviluppare i semi di tutti i tipi di piante. A differenza della serra, il semenzaio è riscaldato naturalmente dalla luce solare e le piante possono essere coltivate anche fuori stagione, facendole nascere prima in piccoli contenitori per poi trasferirle nel terreno.
Arriveranno a piantare anche alberi ad alto fusto come banani e mango. La produzione intera servirà a rifornire anche gli altri hotel e ristoranti dell’isola. Nell’orto le piante sono disposte in modo da proteggersi le une con le altre. Questa è la permacoltura, un tipo di agricoltura che si basa sulla distribuzione delle specie sul suolo coltivabile in base alle loro caratteristiche naturali. In questo modo si evita l’uso di pesticidi e si utilizzano le piante stesse come difesa o come campanello d’allarme.
Nell’orto ci sono già broccoli, cavoli, lattuga, verza e molto altro. Una grande casa simile a quelle più piccole ospiterà la mensa collettiva per 150 persone. Sarà possibile anche piantare tende intorno alle case e campeggiare.
Ogni casa è fresca d’estate e calda d’inverno grazie a un sistema di regolazione naturale della temperatura. L’elettricità è prevista solo per le emergenze, la vita si svolgerà con la luce naturale o al massimo di candele.
Anche i tavoli e le sedie da lavoro sono stati costruiti con legno riciclato e i servizi igenici contribuiranno alla realizzazione del compost per l’orto.
Per prenotare la costruzione di una di queste meraviglie bisognerà attendere la messa on line del sito e registrarsi per i pochi posti disponibili, ma noi siamo stati i primi europei a visitare Seed Bed.
Questo progetto rientra tra i tanti progetti di Mr Nambu Ceo di Pasona Group, originario della non lontana Kobe, per rendere l’isola di Awaji che tanto ama un vero e proprio paradiso terrestre. Siamo sulla buona strada. Anzi, ottima.