Pechino, 9 apr. - Secondo una statistica a cura di Zer2IPO, una delle principali società di Private Equity Research, nel 2009 in totale ci sono stati 105 fondi in RMB che hanno raccolto con successo 12,295 miliardi di dollari. Il numero di nuovi fondi e il capitale raccolto hanno costituito rispettivamente l'84.7% e il 65.4% degli investimenti complessivamente registrati nello stesso periodo di tempo: per la prima volta la quantità di capitali racimolati da fondi in RMB ha superato quella in fondi stranieri.
Non c'è dubbio che ciò sia una conseguenza delle caute politiche di investimento dei Limited Partners applicate su scala globale. Secondo un rapporto di Preqin, società di ricerca e consulenza britannica, nel 2009 i fondi raccolti da 482 società di Private Equity hanno raggiunto i 246 miliardi di dollari, cifra che equivale a un -61% rispetto al 2008 e rappresenta un minimo storico a partire dal 2004. A confronto del 2008, anche il mercato cinese ha conosciuto una forte contrazione, ma la portata del crollo dei fondi in valuta estera è stata molto più rilevante di quelli in RMB. Infatti, se nel corso del 2008 i fondi in divisa straniera avevano raccolto ben 44,79 miliardi di dollari nel mercato cinese, nel corso del 2009 questi sono scesi a soli 6,5 miliardi di dollari; mentre la frenata dei fondi in RMB non ha superato 50%.
Ancora più importante è che all'interno i Limited Partners non hanno smesso di crescere, e in questa escalation hanno beneficiato ampliamente dell'appoggio del governo. A ottobre 2009, la Commissione Statale per lo Sviluppo e le Riforme (State Development and Reform Commission, NDRC), il Ministero delle Finanze, le municipalità di Pechino, Shanghai, Chongqing e Shenzhen e le province dello Hunan, dell'Anhui e del Jilin hanno istituito 20 "Baby fondi", per una portata complessiva di 9 miliardi di RMB (circa 984 milioni di euro). I settori su cui confluivano gli investimenti spaziavano dai medicinali, ai nuovi materiali, alle nuove risorse energetiche, ai circuiti integrati, alla tecnologia elettronica, alla protezione ambientale, alla bioingegneria etc. La composizione dei fondi era così suddivisa: 1 miliardo di RMB (circa 109 milioni di euro) dal governo centrale,
1 miliardo di RMB (circa 109 milioni di euro) dai governi locali e i restanti 7 miliardi di RMB (circa 765,6 milioni di euro) dai privati; e la gestione era interamente affidata a gruppi specializzati in GP management. Per questo, questi "Baby fondi" possono essere considerati come il primo fondo cinese sponsorizzato dal governo che ha però subito un autentico processo di commercializzazione. Zhang Xiaoqiang, vice direttore della NDRC, prevede che, dopo questa prima fase iniziale, in cui i fondi saranno lanciati sottoforma di progetti pilota, vi sarà una vera e propria fioritura a livello locale e nei prossimi 20-30 anni il numero dei fondi potrebbe raggiungere le 200 unità, per un totale complessivo di denaro raccolto pari a oltre
100 miliardi di RMB (circa 10 miliardi di euro). Sebbene oggi sia ancora difficile stimare il risultato di questi fondi, questo tipo di operazioni stuzzicano la fantasia delle società straniere di Private Equity.
Il fascino dell'uscita dal mercato nazionale è in continua crescita. Nei primi due mesi del 2010, in totale 22 compagnie cinesi (che hanno alle spalle Venture Capital Investment / Private Equity) sono state quotate nei listini nazionali e internazionali; tra queste, 18 hanno raccolto fondi nel mercato cinese e 4 nel mercato internazionale, e di queste, quelle quotate nel mercato domestico hanno fruttato agli investitori almeno il doppio di quello che hanno fruttato le compagnie estere. (Dati a cura Zero2IPO)
Oltre ai motivi sopra citati, numerose politiche governative in ambito di investimenti in valuta estera e di controllo di Foreign Exchange costringono numerose società di Private Equity straniere a prendere in considerazione l'opzione di investimento in fondi in RMB. Dopo che Blackstone, First Easten (un fondo di Private Equity con base a HK) e CLSA Asia-Pacific Markets hanno raccolto capitali per fondi in RMB quotati a Shanghai, a gennaio 2010 anche Carlyle Group ha firmato a Pechino un contratto per un fondo da 5 miliardi di RMB (circa 546,8 milioni di euro). A seguito di questo accordo, a fine febbraio, Carlyle Group ha inoltre dato vita insieme a FOSUN, principale compagnia privata cinese, a una nuova società che vanta investimenti, management e trademark delle due parti e rappresenta un nuovo modello per le società straniere di Private Equity che intendono investire in fondi in RMB.
di Jenny Gao
Traduzione dal cinese a cura della Redazione di AgiChina24
Jenny Gao è Partner del Mandarin Capital Partners a Shanghai (www.mandarincp.com). È responsabile di due operazioni sull'asse Italia-Cina, tra cui Zoomlion-CIFA che rappresenta il più grande investimento cinese nel settore industriale italiano. Entrata a far parte del team del Mandarin Capital Partners nel 2007, Jenny Gao vanta più di 11 anni d'esperienza nell'ambiente finanziario internazionale. In passato ha ricoperto il ruolo di Vice-Direttore del Business Department della Export Import Bank of China. Prima di questa carica, aveva rivestito il ruolo di country manager e loan officer, gestendo vari progetti nei settori manifatturiero, dell'energia e delle telecomunicazioni in vari paesi dell'Asia e dell'Africa, incluse diverse operazioni di M&A cross-border. Jenny Gao ha conseguito una laurea con lode in Finanza presso l'Università di Economia e Business Internazionale di Pechino e un MBA sempre in Finanza presso l'Università Cinese di Hong Kong. Ha inoltre frequentato l'Executive Program of Corporate Restructuring, Mergers and Acquisitions (CRMA) della Harvard Business School e l'Executive Program of Mergers and Acquisitions della Wharton Business School nel 2008 e l'High Potential Leadership and Private Equity and Venture Capital nel 2009. Madrelingua cinese, parla fluentemente inglese.
La rubrica "La parola all'esperto" ha un aggiornamento settimanale e ospita gli interventi di professionisti ed esperti italiani e cinesi che si alternano proponendo temi di approfondimento nelle varie aree di competenza, dall'economia alla finanza, dal diritto alla politica internazionale, dalla cultura a costume&società. Jenny Gao cura per AgiChina24 la rubrica di economia e finanza.