La continua crescita dei turismi a tema, cioè delle forme di turismo legato ad interessi speciali (escursionismo, birdwatching, diving, rafting, cicloturismo, enoturismo, musica, etc) rappresenta il volto meno noto del turismo cinese. Nel 2017 le visite a parchi, foreste e zone umide in Cina è cresciuta del 15% rispetto all’anno precedente, e si stima che un totale di 1,39 miliardi di viaggi siano stati effettuati nel migliaio di siti di competenza dell’Ente foreste cinese.
Questa tendenza, che da qualche anno si esprime anche nei viaggi all’estero, fa assomigliare sempre di più il mercato turistico cinese a quelli occidentali, ma mi pare interessante sottolineare che non rappresenta solo una evoluzione del turismo organizzato e di gruppo, ma anche un indicatore dei cambiamenti in atto nella società, e non solo nel mercato turistico.
In altre parole, se molti turisti cinesi preferiscono forme di viaggio diverse e lontane dai tour forzati, stile “Gondola-Tour Eiffel”, non è solo perché le esperienze fatte nel passato li hanno resi più sofisticati, ma è anche perché la società cinese è davvero più frammentata, meno prevedibile e meno omologata.
Non a caso all’interno delle forme di turismo “special interest” si intravvede l’esplosione delle “nicchie turistiche”, cioè dei viaggi di quei gruppi persone, non sempre piccoli, che amano dedicare il loro tempo libero e di vacanza, ad esplorare, e il loro mondo di interessi e le loro passioni.
Il boom delle nicchie turistiche in Cina, oltre che manifestazione di una o più passioni, spesso si incrocia con la ricerca di uno stile di vita sano, o col desiderio di allontanarsi dalle località troppo affollate e dall'inquinamento, o con il desiderio di fare esperienze nuove, originali e possibilmente “vistose” (“halo effect”). Al turismo di nicchia è legato il "successo" dell’alpinismo, dei campeggi di lusso in montagna, la "fioritura" dei viaggi degli appassionati di stelle, la vista delle quali è spesso negata nelle grandi città.
Tra i viaggi di nicchia più famosi quelli in Antartico per il “penguin watching”, una formula diventata celebre anche perché il Governo cinese ha deciso di multare severamente chi non si limita a osservare i pinguini, ma prova a toccarli, nel qual caso vengono sanzionati anche gli organizzatori.