Bologna, 12 nov. - Una bizzarra definizione giornalistica dell'organizzazione sociale cinese – scovata su un blog autoctono – ha attratto la mia curiosità. Vi si esprime come, per mantenere la vivacità della gente cinese e per promuovere l'armonia sociale, sia della massima importanza riuscire a comporre una configurazione di distribuzione di benessere a "forma di oliva", in cui i lavoratori di medio reddito siano la parte maggiore, quella centrale e panciuta, per intenderci. Proprio questa fascia di popolazione – la middle class, i medio-reddito – sarebbe quindi l'elemento che fissa e preserva la stabilità sociale. Bizzarra l'affermazione perché in realtà è proprio questa classe media che vede prezzi degli immobili distorti a rendere irraggiungibile l'obiettivo dell'acquisto di una casa, pur investendo i risparmi di una vita. Poi consideriamo anche il prepensionamento obbligato, l'intensità del lavoro, l'istruzione dei figli e vediamo la foto di una classe media decisamente rattristata e vessata da ogni tipo di pressioni sociali.
Il cinese medio, schiavo della macchina, della casa, del credito, delle spese di status e per i figli è più frustrato che felice, e questo rende piuttosto lontano da raggiungere l'obiettivo della distribuzione "a forma di oliva". Spiamo dal buco della serratura di casa del signor Chiang. Xian Chiang è project manager di una società di venture capital a Pechino: duro lavoro e diversi anni di dedizione l'hanno portato ad un buon livello sia di salario sia d'impiego. Ha una famiglia, ma anche un mutuo da pagare di 74 $ al mese, per una casa che solo pochi mesi fa gli è costata più di 220.000$: 60 mq in una zona periferica della città, non particolarmente accogliente né vigilata, non la soluzione che poteva desiderare, insomma. Inutile dire che per averla ha svuotato il proprio portafogli e quello della moglie, oltre al mutuo di 150.000$ e a qualche debito presso parenti e amici di circa 30.000$. Xian ha 33 anni ed è brillantemente laureato in economia in un'università del sud. Tornato a casa, ha anche trovato lavoro in una multinazionale ben reputata ed anche una moglie, incontrata nell'ambito del lavoro. Eppure ci sono voluti anni e tanto coraggio, per arrivare a comprare questa casa.
Dopo molti tentennamenti – e alti e bassi del mercato immobiliare cinese – all'arrivo del bambino (le pressioni dei genitori per avere finalmente un nipotino hanno avuto la meglio) Xian Chiang si è deciso a comprarla, la benedetta casa, ma i prezzi sono in vertiginoso aumento. Ma l'ha comprata lo stesso: troppo piccola, di seconda mano, lontanissima dal luogo di lavoro ed in una zona non apprezzata né referenziata. La domanda che Xian si pone da solo quasi ogni giorno è la seguente: "Il mio salario è 10 volte più alto di quello che era 10 anni fa. Perché, quindi, la mia vita è così difficile?". Sì, perché ora si crea il problema del pendolarismo per raggiungere il lavoro – ore di auto che lo tengono lontano dalla famiglia –; il problema dell'iscrizione del figlio ad una scuola che sia all'altezza delle attese di una famiglia istruita come la sua (che non è certo quella del quartiere). Eppure Xian Chiang lavora alacremente e sa che questa attuale non sarà che un'abitazione di transizione, la quale in futuro verrà rimpiazzata da una più grande. Per questo deve fare il possibile per risparmiare al massimo e le sue aspettative per questo nuovo pacchetto di regolamentazioni nazionali per il mercato immobiliare sono quasi spasmodiche. "Magari i prezzi scenderanno in un paio d'anni" dice Xian, "allora forse potrò vendere questa casa e comprarne una più grande, portare anche a vivere con noi i miei genitori e godermi appieno la vita familiare". "Posso – si chiede e ci chiede Chiang – aspettarmi che tutto questo accada davvero?"
Katia Gruppioni è responsabile progetti speciali, comunicazione, relazioni internazionali e istituzionali per le aziende del gruppo del Sira Group (Italia, Cina, Russia, Romania). Imprenditrice, è Presidente di KF&F, una società che assiste le PMI italiane nella penetrazione dei mercati esteri, con focus sul mercato cinese.
Pubblicista e saggista, esperta di Cina, membro del Comitato Scientifico di Osservatorio Asia.
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