Ancona, 10 gen. - La visita di Hu Jintao negli Usa questa settimana (il 18 gennaio, ndr), verrà disturbata e non poco dal vincolo a comprare pannelli solari americani contenuto in una legge per l'esercito firmata lo scorso venerdì dal presidente Obama.
La misura del Congresso non è insomma solo un atto estemporaneo, che compiace i deputati americani più avversi al commercio cinese. La legge richiede inoltre che l'esercito americano censisca i suoi bisogni di metalli rari, la cui maggioranza proviene dalla Cina. E l'esercito americano sta rapidamente crescendo come consumatore di energie rinnovabili, anche per gli effetti ambientali delle recenti guerre in Iraq e Afghanistan. Ma non paiono i moventi strategico-militari a spiegare la legge. Semmai è l'indignazione crescente del Congresso per il vincolo imposto lo scorso anno dal governo cinese a spendere virtualmente tutti i 600 miliardi di dollari di
stimolo statale nei confini della Repubblica Popolare.
A rendere ancora più insostenibile la situazione è il paradosso indotto dai buoni propositi ambientali della presidenza Obama. Mentre Stati Uniti ed Europa sussidiano i compratori di pannelli solari,
Anche perché le nazioni industrializzate hanno firmato l'accordo di reciprocità che prevede che gli acquisti del settore statale rispettino il libero mercato. Tutte, ma non
di Geminello Alvi
Geminello Alvi è economista, autore di libri come "Le seduzioni economiche di Faust" e "Il Secolo Americano".
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