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Roma, 25 ott. - La società cinese ZTE, quotata alla borsa di Hong Kong, è leader nel settore delle telecomunicazioni e delle soluzioni di rete e offre a più di 500 operatori di telecomunicazioni in oltre 140 Paesi del mondo una vasta gamma di prodotti e servizi wireline, wireless, servizio e mobile device. ZTE ha collaborato con numerose aziende italiane. L'ultimo accordo in ordine di tempo è quello tra la società cinese e Tiscali siglato a villa Madama in occasione della visita in Italia del premier Wen Jiabao. La partnership strategica è finalizzata ad accelerare la diffusione della banda ultra larga in Italia, a partire dallo sviluppo di una rete "Fiber to the Home" (FTTH) in Sardegna.
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Finora, quali sono i più importanti accordi sottoscritti tra ZTE e le società italiane? Quali sono gli investimenti realizzati di ogni progetto?
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Il nostro partner principale è Telecom, ma abbiamo sottoscritto accordi anche con Tiscali, Poste mobili, Wind e Vodafone. In cima ai i progetti più importanti c'è sicuramente quello, in collaborazione con Telecom, che prevede l'installazione di una rete a fibre ottiche nelle nuove case della città di L'Aquila. Si tratta di una nostra donazione alla città e se volessimo quantificare i costi dell'investimento questi si aggirerebbe attorno al milione di euro. Un altro importante progetto è quello stipulato con Tiscali in occasione del forum presenziato dai premier Wen Jiabao e Berlusconi per la realizzazione di una banda ultra larga, uno dei prodotti di punta della società. Ogni anno la ZTE immette sul mercato nuovi prodotti, quest'anno è stata la volta del Cute, il cellulare touchscreen di casa ZTE.
Di solito quanto tempo passa dalla nascita dell'iniziativa alla firma del progetto?
Da sei mesi a un anno, dipende molto dal singolo progetto.
Nella fase iniziale dei vostri investimenti, quali sono state le reazioni dei clienti italiani?
Nella fase iniziale dei vostri investimenti, quali sono state le reazioni dei clienti italiani?
ZTE è ormai un marchio di fama mondiale che non ha bisogno di presentazioni. Il punto di forza della società è la linea fissa, mentre per quanto riguarda la telefonia mobile è tra i primi nel mondo. Lo prova il fatturato dell'anno scorso che ha toccato i 8,80 miliardi di dollari, mantenendo, nonostante la crisi, un ritmo di crescita che si aggira attorno al 45%. Inoltre il 50% dell' utile proviene dall'estero.
Non usate strategie per rendere i vostri prodotti più appetibili?
Una strategia che usiamo è quella di assumere dipendenti locali italiani che, per motivi di lingua e di background comune, hanno una maggior presa sui clienti. La nostra sede italiana conta 50 persone, dei quali il 70% italiani.
Quali sono le difficoltà burocratiche incontrate nella fase di costruzione della società?
Non abbiamo incontrato difficoltà reali, ma solo una lentezza burocratica relativa al permesso di soggiorno e alla dogana. Fortunatamente ciò non ha inciso sul nostro sviluppo.
Non abbiamo incontrato difficoltà reali, ma solo una lentezza burocratica relativa al permesso di soggiorno e alla dogana. Fortunatamente ciò non ha inciso sul nostro sviluppo.
Come agite nei confronti dei concorrenti italiani e quelli cinesi ?
Un mercato maturo deve avere concorrenti, ma accanto alla concorrenza deve esserci anche collaborazione. Uno dei pregiudizi sulle aziende cinesi è che queste vincono gli appalti solo grazie ai prezzi bassi. In realtà non è così, oggi anche le società cinesi si avvalgono di tecnologie avanzate e offrono ottimi servizi. E' questo che fa spostare l'ago della bilancia. E ZTE è un mezzo passo più avanti degli altri per quanto riguarda la tecnologia. Avendo un ufficio in Italia ci consideriamo parte attiva dell'imprenditoria del Paese e facciamo la nostra parte offrendo posti di lavoro. La società è nel pieno dello sviluppo e le prospettive di assunzione per i lavoratori italiani sono ottime. Entro i prossimi 3 anni i posti di lavoro diretti e indiretti offerti da ZTE saranno 500, o forse 1000. Si tratta di proiezioni reali fatte sulla base degli accordi con Tiscali per la costruzione di una rete a fibre ottiche in Sardegna. In conclusione direi che la concorrenza è necessaria per stimolare il settore purché questa sia sana e positiva.
di Wang Jing
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