a cura di Giovanna Tescione
Roma, 05 ago. – Quindicimila acri di terreno nel sud dello Sri Lanka per la creazione di una zona economica speciale che creerebbe milioni di posti di lavoro. È questo il progetto di Cina e Sri Lanka che negli ultimi giorni hanno discusso i termini dell'accordo insieme alla delegazione cinese, guidata dall'ambasciatore nel Paese Yi Xianliang. Nell'accordo ci sarebbe anche una commissione congiunta per lo sviluppo della zona economica speciale e l'idea di un corridoio per collegare i due principali porti e i due aeroporti del Paese.
Per ora il progetto è stato annunciato la scorsa settimana da Malik Samarawickrama, ministro delle Strategie di Sviluppo e del Commercio Internazionale dello Sri Lanka, secondo cui i 15mila acri di terreno sarebbero stati richiesti proprio dalla Cina e l'accordo dovrebbe vedere la firma nel 2017. "Stiamo acquisendo il terreno", ha dichiarato il ministro al Daily Times dello Sri Lanka, sottolineando come "dopo il suo sviluppo, l'area genererà un milione di posti di lavoro". Più cauta invece la stampa cinese che si limita a citare i media stranieri.
Si tratterebbe di circa 60 km quadrati nell'area di Hambantota, una zona divenuta nota negli ultimi anni per i grandi progetti infrastrutturali realizzati ma mai utilizzati. Tra questi l'aeroporto internazionale di Mattala, un progetto da 1.4 miliardi di dollari per la realizzazione di quello che è diventato l'aeroporto più vuoto di sempre. Ma non solo, nella stessa area è stato realizzato anche un centro conferenze che ad oggi non ha mai ospitato alcuna conferenza e uno stadio di cricket raramente utilizzato.
Tutti progetti realizzati proprio con i fondi cinesi e interrotti nel 2015 quando l'ex presidente, Mahinda Rajapaksa, che tanto li aveva voluti stringendo forti legami con i partner cinesi, perse le elezioni, lasciando il posto a Maithripala Sirisena, ex ministro del suo stesso governo che, salito alla presidenza, aveva fermato tutti i progetti perché ritenuti sfavorevoli per il Paese e avviato indagini interne.
Tra i progetti interrotti all'epoca anche il "Colombo Port City" il cui appalto era detenuto dalla China Communications Construction Company e che oggi, dopo un anno di attesa e tentativi di dialogo con il nuovo governo dello Sri Lanka, sembra voler abbandonare l'idea del risarcimento – circa 143 milioni di dollari - ai danni del governo in cambio, si legge sull'agenzia di stampa internazionale Reuters, di un nuovo accordo per la concessione per 99 anni – non più illimitata come prevedeva un accordo iniziale, ma osteggiato dall'India - di un appezzamento di terreno nei pressi proprio del porto.
Una questione personale per Rajapaksa, che ha sempre appoggiato la Cina, sostenendo che le azioni del nuovo governo fossero indirizzate contro di lui, ma che in realtà miravano a riallacciare i rapporti proprio con l'India, preoccupata della forte presenza cinese nell'Oceano Indiano.
Il nuovo progetto per la zona economica speciale darebbe quindi un nuovo slancio ai rapporti bilaterali tra Cina e Sri Lanka dopo le tensioni dello scorso anno, rappresentando un nodo fondamentale per la Belt Road Initiative, come ha sottolineato al China Daily Li Xiangyang, presidente dell'Istituto Nazionale di Strategia Internazionale presso l'Accademia cinese di Scienze sociali, che sottolinea il ruolo fondamentale giocato dallo Sri Lanka nell'iniziativa del 'One Belt, One Road', quale hub dell'Oceano Indiano. Un hub che per il Global Times, come sottolineato in un articolo pubblicato il 4 agosto scorso, è "commerciale, non militare".
Ma la Cina non è la sola ad avere un simile interesse. Ad aver mostrato interesse per una zona economica speciale c'è anche l'India che a breve dovrebbe definire i termini dell'accordo e che in questo caso prevede l'istituzione di una zona economica speciale per il settore farmaceutico e di componentistica d'auto. Una condizione però sembra essere chiara: evitare che i professionisti indiani entrino nel paese "invadendo" l'area, a meno di personale altamente specializzato. Obiettivo, acquisire tecnologie e know how per la crescita dello Sri Lanka.
05 AGOSTO 2016
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