In un autunno ricco di uscite di volumi sulla Cina e sull’Asia vale la pena di mettere in evidenza il lavoro di Gabriele Battaglia 'Buonanotte Signor Mao'. Cronache dall’Estremo Oriente (Milieu Edizioni, 2017). Il percorso personale dell’autore, dalla partenza dall’Italia fino alla sua lunga permanenza nell’area, rappresenta un pretesto per raccontare la Cina e i suoi cambiamenti. O forse sono i mutamenti sociali e politici di questo paese e di quelli limitrofi che rappresentano la giustificazione di Battaglia per raccontare le contraddizioni che ha vissuto nei dieci anni del suo girovagare tra Cina, Mongolia, Myanmar e tanti altri posti di confine.
Fatto sta che il risultato di questo viaggio interiore ed esteriore al tempo stesso risulta alquanto affascinante. C’è un sottile equilibrio tra la liricità di alcune esperienze raccontate dall’autore, soprattutto quando egli descrive la sue escursioni nella “sua” Mongolia, ed il linguaggio talvolta ruvido, tipico dei tanti personaggi che vengono raccontati nella loro nitidezza. Ecco pertanto che i suoi incontri riguardano nella maggior parte dei casi individui ai margini della società, eroi negativi per la Cina che è stata orientata per lungo tempo quasi esclusivamente verso l’arricchimento senza badare troppo alla sostenibilità del modello di crescita. Questi anti-eroi, grazie alla esemplarità del loro modo di essere e di compiere azioni quotidiane, rappresentano una speranza per un cambiamento che stenta ad arrivare ma di cui il paese ha senz’altro bisogno. Non necessariamente quello politico, ma la rivoluzione di un contesto dove l’uomo sia veramente al centro e possa vivere in modo più equilibrato i traumi sociali di quarant’anni di riforme economiche. Traumi che provocano lacerazioni nel mondo della religione, della cultura, del lavoro. Che increspano i rapporti familiari e quelli razziali. Ma soprattutto che in un continente che potrebbe sembrare molto poco omogeneo mostrano invece tratti simili grazie all’abbattimento di frontiere ormai sempre più impercettibili.
Volutamente non ripercorriamo in questa breve critica letteraria le descrizioni dei personaggi dell’opera, lasciando al lettore il piacere di scoprire le loro storie, i loro drammi, le loro speranze. Le contraddizioni che ci racconta Battaglia nel volume le fa sue. Riguardano persone semplici, ma tutt’altro che fragili. Nonostante le estreme difficoltà di comunicazione con il regime, contro i luoghi comuni e contro la diffidenza delle comunità di individui che li circonda, essi danno dimostrazione di una enorme dose di resilienza (tanxing, letteralmente elasticità). Questa capacità di sopravvivere anche in condizioni estreme, alimentati dalla speranza (o forse consapevolezza) che al termine di questo difficile cammino si giungerà a conseguire un risultato positivo per se’ o per i posteri o la comunità per cui ci si sacrifica in fin dei conti rappresenta un messaggio positivo, nonostante spesso nella narrazione l’autore in qualche modo voglia segnalarci che la società cinese sia diretta verso un cammino che non lasci troppo spazio all’umanesimo, anzi che lo consideri un ostacolo al suo modello di sviluppo, basato su una traiettoria dall’alto verso il basso.
L’utilizzo di definizioni in cinese per rendere più comprensibili alcune delle peculiarità proprie della cultura cinese al lettore italiano è una scelta vincente dell’autore che si propone attraverso questo metodo di colmare le distanze tra come sia la Cina e come siamo abituati a vederla dalla nostra prospettiva.
In realtà anche le storie in cui spesso sono narrati fallimenti, terminano sempre evidenziando come gli individui ripongano speranza nel futuro, magari rivolgendo il loro pensiero a come cambiare il campo d’azione, oppure mutando la strategia e l’approccio ai problemi. Dopo avere terminato la lettura del volume la sensazione è tutt’altro che quella di un contesto dove sia andato completandosi una periodo storico, e che pertanto sia giunto il momento di mettere a riposo il “grande timoniere”. La Cina ed i paesi che da essa oggi più che mai sono influenzati nascondono mille storie, alcune ce le ha raccontate Battaglia, altre attendono future narrazioni. Tuttavia esse rappresentano secondo noi, e siamo certi anche secondo l’autore, germogli di una fase che sta per nascere. E allora sogni d’oro, Signor Mao. E buon risveglio!