La Sicilia punta sull'ambiente e gioca la carta della gestione integrata delle aree naturali protette, ritagliandosi un ruolo di "pioniera" nel settore. Giungono al traguardo, infatti, i Piani di interpretazione del sistema delle 32 riserve naturali gestite dal Dipartimento regionale Azienda Foreste demaniali che assegnano alla Regione siciliana il ruolo di apripista. Uno strumento non solo di organizzazione interna, ma anche di programmazione delle attivita' gestionali e di fruizione delle perle naturalistiche dell'Isola. Un efficace mezzo di comunicazione, finalizzato alla trasmissione di un'immagine coordinata e organica del patrimonio naturalistico delle riserve. Realizzato dal Dipartimento Azienda Foreste in collaborazione con l'Associazione italiana interpreti naturalistici educatori ambientali (Inea), questo lavoro segue il Piano di interpretazione della riserva naturale di Pantelleria, nel 2000 il primo prodotto in Italia.
Durante quattro giornate saranno presentati al pubblico e agli addetti ai lavori i piani redatti dall'Inea e, grazie alla partecipazione di specialisti del settore di rilevanza nazionale e internazionale, verranno presentati metodi e applicazioni riguardanti la disciplina dell'interpretazione ambientale. "Trentadue volte scoperte, amate e interpretate", questo il titolo del convegno che iniziera' domani alle 9.30, a villa Whitaker, a Palermo, su iniziativa dal dipartimento Azienda Foreste demaniali dell'assessorato regionale Agricoltura. A seguire, dal 24 al 26 ottobre, nella Riserva naturale di Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago, si svolgeranno i seminari sperimentali sui principi, metodi e applicazione dell'interpretazione ambientale.
Il piano rappresenta uno strumento organico di gestione e fruizione delle aree protette, su cui la Regione punta per sviluppare in Sicilia nuove strategie economiche e occupazionali, attraverso la valorizzazione sistemica delle risorse naturalistiche, storiche e antropologiche del territorio. L'obiettivo e' far diventare le riserve "laboratori en plein air", suscettibili di uno sviluppo socio-economico legato all'elaborazione di beni e servizi altamente qualificati; e che, se sviluppate in modo omogeneo e coordinato, consentiranno di costruire una vera "new economy regionale". Dall'istituzione della prima riserva naturale in Sicilia, quella dello Zingaro, nel 1981, alla presentazione del Piano di interpretazione del sistema delle 32 riserve naturali, il Dipartimento regionale Azienda Foreste demaniali si conferma all'avanguardia in tema di gestione organica delle aree naturali protette. Basato su un'approfondita analisi interpretativa delle condizioni del territorio e delle caratteristiche delle singole riserve, con un censimento delle risorse interpretative che ne rivela punti di forza e di debolezza, il piano rappresenta un utile ed efficace strumento di pianificazione degli interventi finalizzati alla valorizzazione dei territori, nella loro complessita'. "
"Uno strumento audace e innovativo - spiega Fulvio Bellomo, dirigente generale del dipartimento regionale Azienda Foreste demaniali - start d'avvio per l'implementazione di nuove strategie e prospettive per il Dipartimento che si confronta con tematiche diverse rispetto a quelle del passato. Diversificando le attivita' e assicurando servizi nuovi in una visione protesa a trasformare il bene naturale protetto da vincolo a risorsa". Insomma, per Bellomo, "si pone, ed e' questa una delle sfide piu' difficili da affrontare, l'esigenza di coniugare gli obiettivi della tutela e della conservazione con quelli dello sviluppo compatibile e duraturo, integrando le tematiche economiche e sociali dei territori interessati dalle aree protette, con la politica complessiva di conservazione e valorizzazione delle risorse ambientali". Grazie alla diffusa e capillare presenza del Dipartimento su tutto il territorio siciliano, si potra' rendere possibile costruire insieme ai diversi attori locali un nuovo modello di sviluppo orientato a scelte decisive di conservazione e valorizzazione della natura.
Il Piano di interpretazione ambientale del sistema delle 32 riserve e' anche uno strumento capace di costruire una forte visione sinergica sia dal punto di vista dei contenuti sia da quello dell'immagine, fornendo spunti progettuali in molti campi applicativi, dalla comunicazione alle strategie di marketing. Dai loghi alla cartellonistica, alla sentieristica, alla grafica per siti web e al materiale di marketing, con una visione forte e coerente di sistema. Mettere in relazione le singole riserve, dalle zone montane a quelle marine, fino alle isole minori, in un sistema unico, consentira' di riconoscere in quelle singole aree la forte l'identita' di quel ricco patrimonio di storia, di terra, di tradizioni e di cultura qual e' la Sicilia.
Al convegno parteciperanno, fra gli altri, Raffaele Lombardo, presidente della Regione siciliana, Michele Cimino e Mario Milone, rispettivamente assessori regionali all'Agricoltura e Foreste e al Territorio e Ambiente, Fulvio Bellomo, dirigente generale del dipartimento regionale Azienda Foreste demaniali, Felice Crosta, presidente dell'Agenzia regionale rifiuti e acque, Sergio Marino, direttore generale dell'Arpa, e Giampiero Sammuri, presidente della Federazione nazionale dei parchi e delle riserve naturali.
Ottobre 2009