Test urine predice rischio parto prematuro
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Test urine predice rischio parto prematuro

Test urine predice rischio parto prematuro

Test urine predice rischio parto prematuro
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(AGI) - Londra, 11 lug. - Alcune molecole presenti nelle urinedelle donne incinte possono indicare se sono a rischio di partoprematuro o se il loro bambino cresce poco nel grembo entro iprimi tre mesi di gravidanza. In questo modo e' possibileeffettuare un test delle urine e sapere prima quale sara'l'andamento della gravidanza e le possibilita' di crescita delbebe'. Queste le conclusioni di uno studio condotto da ungruppo di ricercatori dell'Imperial College di Londra edell'Universita' di Creta, pubblicato sulla rivista BMCMedicine. Identificare i rischi all'inizio della gravidanzapotrebbe ridurre le complicanze e contribuire a una miglioregestione delle eventuali difficolta', anche se sono necessariulteriori studi prima che questi risultati siano utilizzati inambito clinico. I ricercatori hanno analizzato i metaboliti,piccole molecole presenti nelle urine, di 438 donne incinte aCreta e hanno trovato che elevati livelli di lisina sonoassociate con un parto prematuro. Al contrario, livelli elevatidi una glicoproteina N-acetilato, una molecola costituita da uncarboidrato e una proteina, tendevano a essere trovate in donneche dovevano essere indotte preocemente. Invece la diminuizionedei livelli di un terzo gruppo di molecole - acetato, formiato,tirosina e trimetilammina - e' stata associata a uno scarsosviluppo fetale. Le donne con diminuzione dei livelli di questimetaboliti nelle urine hanno mostrato segnali di un aumentatorischio di diabete. Per arrivare a queste conclusioni i testsono stati condotti in occasione della prima ecografia che ingenere si fa alle donne al terzo mese di gravidanza. "I nostririsultati implicano che potrebbe essere possibile migliorarel'identificazione delle donne a piu' alto rischio di partorirebambini piu' piccoli o di parto prematuro utilizzando latecnologia dei profili metabolici non invasiva all'inizio dellagravidanza", ha detto Hector Keun, ricercatore dell'ImperialCollege di Londra e uno degli autori dello studio. (AGI)
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