(di Ilaria Conti)
I governi, tutti i governi degli ultimi 15 anni, hanno tradito i pensionati, soprattutto quelli con i redditi piu' bassi. Si e' trattato di un "tradimento pesante e ingiustificabile" a fronte di "un atto di responsabilita'" da parte dei sindacati. A sferrare l'attacco e' il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni che chiede con forza di legare le pensioni al costo della vita. Un'altra priorita' per il sindacato e' "la riforma della riforme" ossia quella fiscale con la rimozione della legge Vanoni che "appartiene a un'altra epoca, una legge che nella trasformazione dell'Italia e degli italiani oramai e' iniqua, ingiusta, inefficiente". Infine su Fiat sottolinea l'indifferenza e la mancanza di chiarezza del Lingotto riguardo a Temini Imerese
Cosa si deve fare per le pensioni piu' basse?
Le pensioni di base sono state troppo esposte al vortice dei prezzi dell'ultimo decennio con l'euro e poi non hanno avuto mai fino in fondo una restituzione che fino agli inizi degli anni '90 c'era completamente quando le pensioni erano legate ai salari. Ma poi i governi, tutti i governi non hanno mai voluto adeguare le pensioni all'aumento medio della vita. Per le pensioni alte c'e' irritazione ma la situazione alla fine e' gestibile, ma per le pensioni basse la situazione e' davvero drammatica soprattutto per quelle persone senza famiglia o che vivono nelle grandi citta' dove il costo della vita e' piu' alto. Si dovrebbe almeno applicare la legge che sostuitui' il legame tra pensioni e salari. I governi, tutti i governi dall'inizio degli anni '90 a ora hanno tradito i pensionati soprattutto quelli con il reddito piu' basso.
La Cisl e' pronta a mobilitarsi?
La Cisl da anni protesta per questo motivo e conduce una battaglia in questa direzione. L'ultima protesta c'e' stata proprio a giugno quando i pensionati del sindacato sono scesi in piazza del Popolo a Roma. Chiediamo ribadisco di legare le pensioni al costo della vita come promise quella legge che e' stata tradita da tutti i governi, la legge che sostitui' il legame tra salari e pensioni nel '90. Si staccarono le pensioni dai salari perche' questo suscitava anticipo di inflazione, un atto di responsabilita' che noi facemmo per non aumentare l'inflazione e' stata tramutato in un pesante e ingiustificabile tradimento nei confronti dei pensionati.
E' necessaria una riforma fiscale?
Serve una profonda riforma del sistema fiscale, con la rimozione della legge Vanoni che appartiene a un'altra epoca, una legge che nella trasformazione dell'Italia e degli italiani oramai e' iniqua, ingiusta, inefficiente. Le riforme istituzionali sono certo importanti ma non c'e' riforma piu' importante e secondo me anche a carattere istituzionale come quella del fisco perche' e' la questione piu' delicata ed essenziale che regola i rapporti tra stato e cittadino. Rapporto che e' saltato a fronte di una legge che produce solo ingiustizie ruberie, inefficienze e sperequazioni in un'Italia ormai cambiata. Dunque e' necessario che il governo discuta con le parti sociali ma anche con l'opposizione perche' la riforma delle riforme cioe' quella fiscale deve avere tutti quanti concordi.
Cosa chiede in particolare la Cisl sul fronte fisco?
Chiediamo di tagliare le aliquote e quello che verrebbe a mancare in termini di introiti bisogna andarlo a prendere dai consumi medio alti. Poi vorremmo semplificare tutte le normative soprattutto quelle della famiglia e dare un forte assegno a favore della famiglia rafforzarla perche' in questo momento di crisi si e' rivelata il piu' grande ed efficace ammortizzatore sociale. Un sostegno dunque alle famiglie numerose, con inabili e alle mamme lavoratrici. Sul fisco la Cisl si e' mobilitata gia' da due mesi: il 27 di novembre abbiamo fatto una giornata in tutta Italia e ci siamo impegnati ad aprire discussioni in tutti i comuni italiani e continueremo finche'questa non finisce. Stiamo spiegando ai cittadini le ingiustizie che ci sono e le sperequazioni, le ruberie per far crescere lo sdegno per creare l'energia necessaria per fare le grandi riforme.
Passiamo a Fiat. Le tute blu sollecitano un incontro su Termini Imprese, cosa pensa la Cisl?
Siamo stretti dall'indifferenza e dalla mancanza di chiarezza della Fiat su Termini Imprese e anche dalla demagogia di alcuni settori sindacali. Il sito produttivo di Termini Imerese non deve essere dimesso, deve continuare trasformando anche le produzioni se necessario. Lo stabilimento deve continuare a usare quelle professionalita' e a mantenere quell'economia. L'incontro deve essere fatto presto con il governo: vogliamo la garanzie che ai sostegni che lo Stato da' al Lingotto corrisponda la non perdita di alcun posto di lavoro.