L'arrivo degli Obama alla Casa Bianca portera' con se' anche l'approdo di una principessa nera nella squadra di eroine della Walt Disney. Ma gli studios - celebri per i cartoon che inneggiano ai valori tradizionali della famiglia bianca - ha dovuto apportare una serie di modifiche al progetto ("The princess and The frog" che uscira' nelle sale a dicembre), accusato di trattare con poca sensibilita' temi delicati come la diversita' razziale. E cosi' la Disney ha gia' dovuto cambiare la professione della principessa (inizialmente era una cameriera, sara' invece un'aspirante proprietaria di ristorante) e il nome della protagonista (Tiana invece di Maddy, che sembrava tropo simile a "Mammy", il termine con cui venivano di consueto chiamate le schiave all'interno della famiglie bianche).
Ma non e' bastato e le polemiche sono letteralmente esplose dopo che si e' scoperto che il film sara' ambientato a New Orleans e soprattutto che Tiana trovera' l'amore con un principe bianco, o quasi. A far battere piu' forte il cuore di Tiana sara' infatti un giovane descritto con la pelle "olivastra", a cui dara' la voce un attore brasiliano, Bruno Campos (la voce di Tiana sara' invece quella di Anika Noni rose, star di Dreamgirls, mentre la madre della principessa sara' la regina dei talk-show Oprah Winfrey). Tanto e' bastato per scatenare i blog. "Che cosa? Nessun principe nero?" ha tuonato James Collier, su Acting White, un web-site anti-razzismo, "Forse la Disney non vuole che le future madri dell'America bianca in declino subiscano un imprinting in eta' cosi' precoce con la nozione di pretendente nero". E un'altra blogger, Angela Helm, ha scatenato un vero e proprio dibattito sul sito Black Voices sostenendo che "anche se nella vita reale un uomo nero ricopre il piu' alto incarico di governo, la Disney ovviamente pensa che un uomo nero non meriti il titolo di principe".
Sono almeno settant'anni che la Disney diverte generazioni di ragazzine con le sue principesse: dopo quella per eccellenza, "Biancaneve e i sette nani" si sono susseguite almeno 8 eroine, che hanno portato nelle casse del colosso dell'animazione ricavi per 4 miliardi di dollari all'anno. Tra i personaggi femminili, ci sono state anche una nativa d'America (Pocahontas)) e un'eroina asiatica (Mulan). Mancava qualcosa: una donna nera. E cosi' e' stato avviato il progetto, ben prima che qualcuno che non fosse di Chicago avesse mai sentito parlare degli Obama. Secondo il 'Times", il nuovo film animato raccontera' la storia di una principessa trasformata in rana dopo averne baciata una e che si addentra nei bassifondi della Louisiana alla ricerca di una cura voodoo. Le attese sono molto alta. Le ultime due "eroine" della Disney - Mulan (1998) e Pocahontas (1995)- hanno generato ricavi per oltre 300 milioni di dollari. Ma grazie all'arrivo alla Casa Bianca degli Obama, la Disney provera' a polverizzare gli incassi.
Aprile 2009