Mal di testa a scuola, a rischio 8 studenti su 10
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Mal di testa a scuola, a rischio 8 studenti su 10

Mal di testa a scuola, a rischio 8 studenti su 10

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(AGI) - Milano, 25 set. - Che dolore il rientro a scuola! Losanno almeno 8 bambini italiani su 10, di eta' compresasoprattutto tra gli 11 e i 15 anni per i quali, dopo lo stopdelle vacanze, la campanella dell'inizio scolastico potrebberappresentare un vero 'rompicapo'. La scuola e' infatti unadelle cause del mal di testa, anche di tipo emicranico, conattacchi pulsanti che si irradiano dietro l'occhio e nella zonadella tempia. E si tratta di attacchi anche frequenti (da 1 a 3volte nell'arco di un solo mese) accompagnati, nei contestipiu' gravi, da nausea e vomito e che possono tenere lontani dascuola fino a 7-8 giorni in un anno, con assenze superiori aquelle per stati influenzali o malattie bronchiali. Questinumeri sono stati diffusi dal coordinatore del dipartimento dineurologia, centro cefalee, all'IRCCS San Raffaele di Milano,Bruno Colombo, al congresso nazionale di Paidoss,l'Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia edell'adolescenza, in corso in questi giorni a Lecce. Arisentirne, di questi mal di testa, naturalmente, il rendimentoscolastico: cala la concentrazione, aumentano la difficolta' diapprendimento egli stati di ansia. Ad avere la peggio sonosoprattutto gli adolescenti - in particolare le ragazze, in cuile percentuali di emicranie e cefalee possono incrementare finoa raggiungere punte del 20% contro solo il 5-10% fra i maschi -e i figli di genitori emicranici da cui ereditano il problemanel 60% dei casi. Senza contare poi le influenze che su questecomponenti genetiche possono giocare i fattori ormonali, glistati umorali, ambientali, uno stile alimentare 'irritante', iltempo trascorso davanti a monitor di tablet e pc, e le ridotteore di sonno. La prevenzione con la correzione dello stile divita e un trattamento precoce a base di rimedi nutraceutici,non tossici - contenenti magnesio, vitamina B2, coenzima Q10e/o estratti di piante naturali tra cui partenio e ginkgobiloba - possono fare la differenza e ridurre il numero el'intensita' degli attacchi. "In Italia - dichiara il professorColombo - l'80% dei bambini e degli adolescenti in eta'scolare, specie fra gli 11 e i 15 anni, ha riferito di aversofferto di almeno un episodio di mal di testa, anche di tipoemicranico. Un problema oggi ancora troppo spessosottovalutato, nonostante le diverse implicazioni, tuttesignificativamente importanti: le cefalee causano infattinell'arco di un anno all'incirca 7-8 giorni di assenza che sonoaddirittura superiori a quelli persi per l'influenza o lemalattie bronchiali. Ma non solo: il mal di testa talvolta siaccompagna anche ad altre patologie concomitanti, comel'iperattivita' e la distraibilita', condizioni che siripercuotono tutte sulla resa scolastica a causa di unamaggiore difficolta' di concentrazione e attenzione, o diqualche disturbo di apprendimento. I quali, a loro volta,possono generare nel bambino o nell'adolescente anche unaumento di stati di ansia, stress e disturbi dell'umore. Da nonsottovalutare poi e' anche la frequenza con cui si presentanogli attacchi, specie nei bambini predisposti, quelli cioe' confamiliarita' perche' figli di genitori emicranici. Uno studioscientifico, di qualche anno fa, che ha coinvolto un gruppo distudenti americani intervistati sulla frequenza con cuisoffrivano di mal di testa ha attestato che nei tre mesiprecedenti all'indagine quasi il 60% aveva avuto almeno unattacco. E' possibile stimare che lo stesso quadro sia presenteanche fra i nostri giovani, in particolare negli adolescenti ineta' puberale dove la frequenza di attacchi di emicrania cheprima dello sviluppo si assesta sul 5-10% con una predominanzamaschile, dopo lo sviluppo raggiunge picchi anche del 10-20%soprattutto nel sesso femminile, con episodi anche seri. Tantoche le piu' recenti stime parlano di cefalee non occasionali maricorrente ovvero con da 1 a 3 giorni di mal di testa in unmese, che hanno indotto negli ultimi anni a sollecitarel'attenzione di pediatri e dei genitori". (AGI).
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