Valery Giscard d'Estaing pubblica in questi giorni un romanzo destinato a fare rumore: "
I due - Jacques Henry Lambertye e Patricia, presentata come principessa di Cardiff ("una citta' del Galles", spiega l'autore)- si incontrano durante una cena ufficiale a Buckingham Palace, in occasione della chiusura di un G7. "Le baciai la mano e lei mi diede uno sguardo interrogativo, gli occhi grigio ardesia diventati piu' grandi, mentre chinava gentilmente il capo in avanti". Ma la principessa non e' felice come rivela lei stessa: "Dieci giorni prima del mio matrimonio, mio marito e' venuto a dirmi che aveva un amante e che era deciso a continuare il suo rapporto dopo le nostre nozze". Difficile distinguere il vero dal falso, ma il romanzo contiene una serie di elementi che fanno facilmente riconoscere nel personaggio femminile lady Di, anche per l'impegno della protagonista nella lotta all'Aids e contro le mine antiuomo. La passione della coppia -definita "violenta" da Le Figaro- si svolge sullo sfondo di scenari all'altezza dei rispettivi ruoli: Henry e Patricia - "sulle pagine, il protocollo formale lascia spazio a una tenera familiarita'", scrive Le Figaro- si amano a Rambouillet, a Soucy, a Buckingham Palace. E il romanzo non sarebbe nient'altro che un feuilleton rosa ben scritto se non fosse per la dovizia e ricchezza di particolari. Membro della prestigiosa Academie Francaise, il presidente fa anche citazione dotte che rimandano a classici della letteratura come i racconti di Alexandre Dumas sull'amore tra la principessa Anna d'Austria e il Duca di Buckingham. Ma e' ovvio che sara' l'evidente riferimento autobiografico ad appassionare il lettore. Tra l'altro, il libro si apre e si chiude con un riferimento sibillino: "Promessa mantenuta", e' l'epigrafe iniziale, "che sembra indicare -scrive Le Figaro- che Valery Giscard d'Estaing abbia adempiuto a un debito, oltre il tempo e forse anche oltre la morte. Ma a chi?". E poi la chiusa: "'Mi avete chiesto il permesso di raccontare la nostra storia', mi disse lei, "Ve la do, a patto che mi facciate una promessa...".
"Resta una domanda", conclude il quotidiano francese. "In che misura un romanzo puo' mescolare realta' e fantasia? Che parte possono avere la memoria e il sogno nella sua elaborazione? Totale finzione, sogno scritto, storia vera? Solo l'autore ha la chiave di questo enigma, che del resto e' alla radice di tutta la letteratura". "
Settembre 2009