Acqua, tanta acqua, almeno due litri al giorno. E poi verdura (piu' della frutta, che sviluppa calorie), legumi, cibi leggeri e la sera, finita la canicola della fascia "rossa" (dalle 12 alle 18) una sana passeggiata. E' la ricetta del presidente della Societa' Italiana Geriatri Ospedalieri, Luigi Grezzana, per consentire agli anziani di superare indenni l'ondata di calore che avvolge la Penisola. "A differenza dei piu' giovani, gli anziani sentono molto meno lo stimolo della sete.
E questo e' un problema - spiega il geriatra - soprattutto per chi assume molti farmaci: vengono espulsi per via renale, quindi bere molto e' ancora piu' importante. La carenza di acqua comporta complicanze anche sul sistema nervoso e relative attivita' cognitive: tanto che la mancanza d'acqua puo' scatenare il delirium, uno stato confusionale acuto in cui il paziente diventa apatico e assente". Ma attenzione: "l'errore piu' frequente e' dissetarsi con bibite come gli integratori o i succhi, che sono assolutamente da sconsigliare e fanno bene solo a chi li vende. Contengono coloranti, zuccheri, ioni di cui non c'e' bisogno". L'ideale insomma e' l'acqua di rubinetto, e a pranzo tanta frutta e soprattuto verdura, "ma anche i legumi, visto che la nostra alimentazione di solito e' povera di fibre". No agli indumenti sintetici: "L'ideale sono abiti leggeri di cotone, e agli anziani consiglio di cambiarsi spesso, piu' volte al giorno, perche' non fa bene tenere addosso indumenti bagnati di sudore".
Promossi invece i condizionatori per refrigerare la casa, ma con molta parsimonia: "In casa - avverte Grezzana - va benissimo una temperatura attorno ai 26 gradi, non di meno. L'importante e' deumidificare gli ambienti, non renderli dei frigoriferi, anche perche' lo sbalzo termico con l'esterno e' molto pericoloso per la salute". L'ideale, sintetizza il geriatra, "e' il clima di quelle vecchie case, o di alcune chiese: fresco e secco, ma non freddo". E in questo senso, l'antica proposta di portare gli anziani nei supermercati e' bocciata seccamente dal geriatra: "Per carita' - sbotta - e' insensato 'trasmigrare' gli anziani in posti cosi' freddi".
Il vero problema degli anziani nei mesi di afa sono i farmaci: occhio agli antipertensivi, "che sommandosi all'effetto del caldo che abbassa la pressione, specie dopo i pasti, possono portare a una riduzione del flusso di sangue al cervello, con conseguente lipotimia e svenimento. L'ideale e' concordare col proprio medico una parziale correzione della terapia finche' non torna il fresco". In ogni caso, puntualizza il geriatra, l'importante e' continuare a fare moto: "Il movimento e' il farmaco migliore per la terza eta', mentre la fatica e' solo usurante. Senza sforzi, e evitando accuratamente le ore piu' calde, gli anziani devono uscire e godersi delle belle passeggiate".
Luglio 2009