(AGI) - CdV, 18 feb. - Le principali confessioni protestantipresenti in Italia hanno deciso che "sugli edifici diproprieta' delle chiese il 17 marzo prossimo, Festa dell'Unita'd'Italia", siano esposte bandiere tricolori e siano affissistriscioni che diranno "questo palazzo e' in festa". Lo rendenoto, il pastore Massimo Aquilante, presidente dellaFederazione delle chiese evangeliche in Italia, che si domandain una nota "come mai sia stata possibile assistere ad una talepolemica pubblica e politica intorno all'opportunita' difesteggiare il 17 marzo. Dobbiamo interrogarci - afferma ilpastore - sul perche' in Italia manchi una 'religione civile'in grado di tenere insieme in un quadro democratico tutte lediverse posizioni culturali e religiose in un unico orizzonte,che e' quello del paese a cui si appartiene". "Come evangelici - si legge ancora nella nota diffusa oggi- vogliamo esprimere la nostra convinzione sulla necessita' dicelebrare i 150 anni dall'Unita' d'Italia". Secondo Aquilante, "il periodo risorgimentale riveste pergli evangelici di ieri e di oggi una particolare rilevanza", inquanto un secolo e mezzo fa ravvisarono nella costruzione diuno Stato unitario la possibilita' di dare un loro contributoper un obiettivo importante: la realizzazione della riformareligiosa nel nostro paese. Una riforma religiosa che sarebbepoi stata anche una riforma morale e civile, e che avrebbefinalmente allineato anche l'Italia alle civilta' del centro enord europeo che gia' erano passate per l'esperienza dellaRiforma". "Con l'unita' d'Italia - sottolinea Aquilante - glievangelici dell'epoca credettero nella possibilita' di spenderela propria predicazione dell'Evangelo di Gesu' Cristo e latestimonianza del Regno di Dio al servizio e al riscatto delpopolo italiano. L'immagine che piu' veniva impiegata eraquella dell''Italia nuova'". (AGI) Siz