ITALIA 150: "LA MACCHINA DELLO STATO",MOSTRA AD ARCHIVIO CENTRALE
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ITALIA 150: "LA MACCHINA DELLO STATO",MOSTRA AD ARCHIVIO CENTRALE

ITALIA 150: "LA MACCHINA DELLO STATO",MOSTRA AD ARCHIVIO CENTRALE

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(AGI) - Roma, 20 set. - Una ricognizione sugli interventi delloStato nei diversi ambiti dell'organismo sociale, sugliordinamenti che ha stabilito, sui sedimenti organizzativi cheha lasciato, fatta non solo attraverso la storia interna maanche al di fuori, attraverso i segni e i cambiamenti nellasocieta'. Questo e altro ancora e' la mostra "La macchina delloStato. Leggi, uomini e strutture che hanno fatto l'Italia",presentata questa mattina alla stampa e che sara' inaugurata ilprossimo 22 settembre presso l'Archivio centrale dello Stato,per chiudere i battenti il 16 marzo 2012. Il percorsoespositivo si articola su tre filoni. Si parte da unacarrellata storica sui primi anni postunitari fino alla crisidi fin secolo, culminata con l'assassinio del re Umberto I,passando attraverso le grandi riforme giolittiane e l'aumentodella presenza dello Stato nella vita pubblica. La Prima guerramondiale e il periodo fascista sono lo spartiacque per arrivarealla tragedia delle leggi razziali e agli orrori della Secondaguerra mondiale. Il cammino attraverso la storia nazionale sichiude, quindi, con la rinascita attraverso la Resistenza e laRepubblica. Il secondo filone si fonda sui numeri dei quadri statisticirisultati dalle grandi inchieste promosse per conoscere ilneonato Stato italiano. Chiude il percorso, uno spazio apertocon monitor, filmati, touch screen, pareti attrezzate chepermettono ai visitatori di consultare banche dati,riproduzioni digitali dei piu' importanti documenti. "Questamostra e' il cuore delle celebrazioni per i 150 anni - haosservato Giuliano Amato, presidente dell'Istitutodell'enciclopedia italiana e del Comitato dei Garanti, che hapresieduto la presentazione della mostra ed ha assicurato che -la parola 'uomini' del titolo si riferisce a entrambi i generi.C'e' un ruolo misconosciuto delle donne nella vicendarisorgimentale - ha sottolineato - ma all'epoca nell'assettodello Stato erano prevalenti i maschi, se non per un punto chein realta' contribui' moltissimo a fare l'Italia, cioe' lascuola, che era molto femminile. Ma tra i governanti, prefetti,amministratori di donne ce n'erano poche, secondo l'ignobilestoria maschilista nazionale". Il direttore generale degliArchivi, Luciano Scala, ha invece tenuto a sottolinearel'importanza del contributo finanziario della Presidenza delConsiglio dei ministri, grazie al quale e' stato possibile nonsolo organizzare la mostra, ma anche a riorganizzare lo spazioespositivo. "Se fosse stato per i Beni culturali - hapolemizzato - la mostra non si sarebbe fatta". (AGI)rm9
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