WEF, alimentazione strategia prevenzione malattie del fegato
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WEF, alimentazione strategia prevenzione malattie del fegato

WEF, alimentazione strategia prevenzione malattie del fegato

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(AGI) - Milano, 7 giu. - L'alimentazione come strategia diprevenzione primaria e secondaria delle malattie del fegato.L'indicazione viene dal Workshop di Economia e Farmaci inEpatologia, giunto alla quinta edizione, che in occasione diEXPO Milano 2015, si propone di dimostrare come con un modelloevoluto di Sistema Sanitario, passando attraverso la correttaeducazione all'alimentazione, sia possibile costruire unastrategia di prevenzione e quindi di risparmio nel medio-lungoperiodo. L'evento si e' svolto oggi a Palazzo Pirelli diMilano, sede della Regione Lombardia. I responsabiliscientifici, Antonio Gasbarrini, professore ordinario diGastroenterologia, e Americo Cicchetti, professore ordinario diOrganizzazione Aziendale presso l'Universita' Cattolica delSacro Cuore, hanno voluto proseguire l'approcciomultidisciplinare e multistakeholder iniziato nel 2011, checonsidera tutte le implicazioni cliniche, economiche,organizzative (per il SSN), sociali ed etiche delle malattiedel fegato nel nostro Paese, per condividerle con il mondoscientifico e quello dei decisori. Questo lavoro ha generatooltre 10 pubblicazioni su riviste internazionali, nonche'diversi incontri in cui scambiare esperienze e valutazioni, conle diverse Istituzioni nazionali, Ministero della Salute, AIFA,Istituto Superiore di Sanita', Societa' Scientifiche eAssociazioni Pazienti. WEF-E 2015 ha ottenuto il patrocinio diEXPO Milano 2015, AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), EpaCOnlus (associazione di pazienti epatopatici), ISPOR Italy- RomeChapter (International Society for Pharmacoeconomics andOutcomes Research), AIGO (Associazione ItalianaGastroenterologi & Endoscopisti Digestivi Ospedalieri), AISF(Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), PoliclinicoGemelli, Sifo (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e deiServizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie), Sied (Societa'Italiana di Endoscopia Digestiva), Simi (Societa' Italiana diMedicina Interna). Durante la prima parte della giornata e'stato affrontato il tema dell'impatto che l'alimentazione e lostile di vita hanno sul benessere della persona. Obiettivodegli interventi della mattinata e' stato quello di dare unvisione generale dell'importanza degli argomenti trattati.Nella seconda parte, via ad un approfondimento sull'efficacia,l'economicita' e l'accettabilita' dei PDTA in HCV, grazie agliinterventi dei massimi esponenti italiani nel campo dellagastroenterologia, epatologia ed economia sanitaria. "Unanostra ricerca - afferma il Presidente EpaC Ivan Gardini -rivela che i malati di epatite hanno le idee poco chiare sullacorretta alimentazione da tenere durante la malattia e abbiamonotato che sono eliminati dalla dieta quotidiana alimenti enutrienti specifici senza nessun motivo logico. Cio' grazie ainformazioni lette su internet o tramandate con il passaparola.Non vi e' dubbio che, insieme alla visita ambulatoriale,dovrebbe essere integrata anche una consulenza nutrizionalefornita da un dietologo professionista, per evitare inutiliprivazioni o eccessi dannosi per il fegato". "L'iniziativa delWEF - afferma il professor Gasbarrini - si e' rivelata esserenegli scorsi anni un importante momento di scambio di opinionie di dati tra ricercatori di diversa estrazione scientifica,per offrire ai decisori istituzionali e agli stakeholder disistema, evidenze solide e coerenti con l'approccio dell'HealthTechnology Assessment. Oggi piu' che mai, con le numerose nuovemolecole in commercio, realmente in grado di guarire i pazienticon HCV con tassi di risposta elevatissimi, il confrontointerdisciplinare e' ancor piu' cruciale, e si possonoaffrontare tematiche e aspetti della malattia e della cura inpassato ritenute secondarie, una tra tutte l'alimentazione, cheinvece hanno anch'esse un ruolo determinante". In un momentostorico delicato per l'epatologia mondiale, i riflettori sonopuntati sulle molecole di nuova generazione che agisconodirettamente sul ciclo vitale del virus dell'epatite C. Idecision-maker ed i policy-maker devono valutare attentamente idati disponibili per istituire un fondo che finanzi i nuovitrattamenti, tanto attesi dai medici specialisti e soprattuttodai pazienti, ed il WEF-E, portatore delle voci di tutti glistakeholder, puo' rivelarsi uno strumento di grande rilievo atale scopo. Il professor Americo Cicchetti ha sottolineato che"In passato il tavolo di lavoro WEF ha prodotto ottimirisultati che si sono rivelati molto utili per i decisorinell'ambito di provvedimenti sui nuovi farmaci. Anche oggi, conl'arrivo dei DAA anti-HCV di seconda generazione, il WEF-E puo'aiutare le Istituzioni italiane a prendere delle decisionibasate sulle evidenze, in particolare inerenti i costi dellenuove terapie e l'ottimizzazione delle risorse nell'ambito deltema dei PDTA e, soprattutto, la stima delle attuali necessita'di investimento per garantire risparmi nel lungo periodo esalvaguardare la sostenibilita' del sistema salute". (AGI).
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