Database carabinieri a protezione patrimonio culturale
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Database carabinieri a protezione patrimonio culturale

Database carabinieri a protezione patrimonio culturale

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(AGI) - Milano, 9 giu. - Quasi sei milioni di beni artisticidescritti, di cui un milione rubati, 200mila opere false e 32mila denunce: sono solo alcuni dei numeri del database delComando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, icui risultati sono stati presentati oggi pomeriggio ad Expodurante l'incontro "Proteggere l'arte- Cibo per la mente", allapresenza del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini,del generale Mariano Mossa, comandante del TPC, del segretariogeneral Cei monsignor Nunzio Galatino e del procuratore dellaRepubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati. La "Banca dati deibeni culturali illecitamente sottratti", denominata "Leonardo",e' un database all'avanguardia che e' stato costituito neglianni '80, e che rappresenta ormai un modello internazionale perla caccia ai ladri e ai trafficanti di opere d'arte, haspiegato il generale Mossa, tanto da costituire la traccia allaquale si stanno adeguando le polizie internazionali attraversoil database di Interpol denominato "PSYCHE" ( Protecting Systemfor the Cultural Heritage), finanziato dall'Unione Europea. "Iladri di arte - ha raccontato Mossa - sono capaci di aspettareanche qualche decennio prima di reimmettere sul mercato un beneculturale trafugato, come nel caso di una testa di un principedi epoca Giulio-Claudia trafugata dal museo di Anacapri neglianni '90 e ritrovata nel marzo 2013 a un'asta di New York, ocome il "tesoro di Loreto", rubato in un monastero dellaprovincia di Loreto nell'86, e ricomparso solo recentemente". Tutte queste opere d'arte non sarebbero state recuperatesenza il lavoro dei carabinieri della Tutela PatrimonioCulturale, che aggiornano costantemente il database, undatabase capace oggi di avvalersi di strumenti tecnologicisempre piu' raffinati, come l'app presentata oggi ad Expo.L'app TPC consente oggi ad ogni collezionista o appassionatod'arte di fotografare un'opera dalla provenienza dubbia ecollegarsi al database dei carabinieri per scoprire se il beneartistico e' in regola con le normative internazionali, o se sitratta invece di un'opera rubata. Il procuratore di MilanoBruti Liberati ha ricordato come il database dei carabinierisia stato recentemente impiegato per restituire ai legittimiproprietari alcune opere di inestimabile valore trafugate acollezionisti ebrei durante l'occupazione nazi-fascista, mentrel'arcivescovo Galantino ha raccontato che sono ormai 115 learcidiocesi italiane che hanno immesso nel database le loroopere culturali, mentre altre 216 stanno ultimando il processo."Su questo tema siamo piu' avanti di altri Paesi - ha conclusoil ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini - eun'eccellenza come il database del Comando dei carabinieri perla Tutela del Patrimonio Culturale e' uno strumento per lerelazioni, si tratta di un tema che deve caratterizzare semprepiu' l'Italia, perche' il nostro Paese puo' davvero assumere unruolo guida". (AGI).
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