Tre miliardi di utile industriale secondo E. Hermes (Allianz)
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Tre miliardi di utile industriale secondo E. Hermes (Allianz)

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(AGI) - Milano, 19 ott. - Sarebbe positiva per tre miliardi ladifferenza tra gli utili dei flussi turistici generatidall'Expo e il costo della realizzazione del sito. Lo affermaun'analisi di Euler Hermes, societa' del gruppo Allianzspecializzata nel credito all'export e molto attiva anchesull'Italia con il suo ufficio studi e ricerche: "Detto cio' -annota la ricerca, che l'Agi ha potuto leggere in anteprima -e' necessario verificare altri costi indiretti prima di stimarel'utile netto realizzato". "In particolare sono aumentate leentrate per i settori legati al turismo, soprattutto a Milano enella zona dei Laghi", recita il testo del "report", "con ipicchi piu' alti registrati nella vendita all'ingrosso e nelladistribuzione (+4,2% anno su anno, rilevazioni del secondotrimestre 2015), nell'alberghiero e nella ristorazione (+2,9%)nei servizi legati ai trasporti (+2,1) e nei servizicommerciali (+1,3)". Prendendo a riferimento gli stessiparametri, l'Expo tedesco del 2000 si chiuse in perdita di 0,6miliardi. I calcoli sono basati sulla vendita di 20 milioni dibiglietti, totalizzata in realta' gia' da qualche giorno.Proiettando questo incremento di vendite indotto dall'Expo,risulta agli analisti di Euler Hermes che un settimo dell'incremento del Pil nazionale previsto ad oggi nel +0,7% e'appunto legato alla kermesse milanese. L'Expo ha inoltre stimolato l'arrivo di investimentidiretti esteri per 6 miliardi di euro, tra febbraio e aprile,l'importo piu' elevato dalla fine del 2013. E ha anchecontribuito al forte incremento dell'export italiano nel corsodel 2015: "In termini nominali la ripresa maggiore nelleesportazioni e' stata registrata dai paesi fuori dalla zonaeuro - recita ancora la ricerca - come USA (+27% nel periodogennaio-giugno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso),UK (+9,5%), Turchia (+10%) e Svizzera (+4%), tutti paesi cherientrano nell'elenco dei primi cinque mercati di esportazioneitaliani al di fuori della zona euro (il 20% delle esportazionitotali)". Dall'inizio di Expo sono stati esportati 3,5 miliardidi euro in piu' di merci e 0,6 miliardi di euro in piu' diservizi. "La maggior parte dei servizi esportati sonosenz'altro legati a Expo", dicono gli esperti di EH. Ma questoprimo bilancio di Expo non e' privo di ombre. Il rischio che siprofila sul "dopo" sono le difficolta' economiche di ben 10mila delle piccole e piccolissime societa' create "ad hoc" perl'Expo, da 1 a 3 su 10 potrebbero chiudere volontariamente ofallire. Quanto al "dopo-Expo", la previsione positiva di EulerHermes e' che la kermesse di Rho-Pero "dovrebbe incoraggiarela creazione di sinergie tra le societa' italiane e straniere.Le Pmi italiane sono meglio posizionate sull'export rispettoalle concorrenti. Tuttavia bisogna puntare di piu'sull'innovazione, sulla digitalizzazione (poche societa'italiane vendono on-line all'interno e all'esterno dell'UErispetto alle concorrenti) e sulle sinergie tra i settori e ipaesi per consentire un forte sviluppo esterno". Il Governo -rileva ancora la ricerca - ha annunciato che dopo Expo partedell'area sara' dedicata ad attivita' di R&D, attraverso lacreazione di un centro scientifico, positivo in termini diinnovazione futura, in particolare per il settoremanifatturiero: "Riteniamo che il settore agroalimentare, iltessile e la meccanica siano i principali vincitori - concludel'indagine - Nel settore agroalimentare i programmi diinnovazione puntano a una maggiore produttivita' e a una piu'elevata efficienza energetica, allo sviluppo di nuovi prodotti,come gli alimenti specifici, ma anche di imballaggiall'avanguardia che possono preservare meglio le qualita'nutritive dei cibi". (AGI).
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