Dilaga la moda di acquistare pacchetti turistici sui siti di social shopping; risparmiare e' possibile, ma a patto di non mandare in vacanza il buon senso!
"Il social shopping ha democratizzato il modo di viaggiare dei consumatori, quasi quanto l'arrivo delle compagnie low cost nel mercato del trasporto aereo: risparmiare e' possibile, ma a patto che non si mandi in vacanza il buon senso!" E' quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori (http://www.consumatori.it), commentando la moda di acquistare un pacchetto vacanze sui siti di social shopping.
"Non solo hi tech, abbigliamento e servizi estetici -afferma Dona, che sull'argomento ha scritto con la psicologa Paola Vinciguerra, un libro dal titolo 'Aggiungi al carrello. Shopping on-line: sopravvivere agli inganni e alle dipendenze del web' (Minerva Edizioni)' - la nuova frontiera dell'e-couponing e' l'acquisto di una gita fuori porta, di un week end in una Capitale europea ed in alcuni casi anche di veri e propri pacchetti tutto-compreso in resort estivi. Il fenomeno e' talmente diffuso che anche molti portali turistici tradizionali hanno iniziato a copiare i 'colleghi' del social shopping, mandando agli utenti degli alert quotidiani per avvertirli delle offerte piu' convenienti. Non si puo' demonizzare un fenomeno che non e' solo un figlio della crisi, ma una strada ormai battuta verso un'innovazione che puo' anche dare una boccata d'ossigeno al settore (oltre che ai consumatori)".
"Tuttavia -prosegue l'avvocato Dona (segui @massidona su Twitter)- per evitare brutte sorprese, prima di acquistare su un gruppo d'acquisto online, e' meglio leggere con attenzione le condizioni dell'offerta, controllando la scadenza e il periodo in cui il coupon si puo' utilizzare (e' difficile che con un servizio del genere riusciate a partire la settimana di ferragosto e se non avete ferie flessibili meglio lasciar perdere); e' consigliabile, poi, contattare la struttura alberghiera offerta e confrontare sul web i commenti di altri turisti che ci sono stati".
"E' sempre bene -aggiunge Massimiliano Dona- controllare le condizioni contrattuali, considerando anche gli extra che, in alcuni casi, possono costare cifre non trascurabili! Se, invece, partite e purtroppo la vacanza si rivela al di sotto delle aspettative presentate dal coupon, avete 10 giorni lavorativi dal rientro per formalizzare un reclamo con richiesta di rimborso a mezzo lettera raccomandata A.R. indirizzata al sito di shopping online e per conoscenza all'Unione Nazionale Consumatori; ricordate in ogni caso di conservare il catalogo e la documentazione di viaggio e di scattare qualche foto del disservizio riscontrato: saranno tutte prove dell'eventuale inadempimento".
Per ulteriori info scrivete all'indirizzo email turismo@consumatori.it, i nostri esperti del settore sono a disposizione degli associati.
9 luglio 2014