AGI - È stata presentata ieri la seconda edizione del Programma Champion Africa, un progetto guidato da SACE e da altri partner del Piano Mattei. Il programma mira a supportare le imprese italiane che desiderano acquisire le conoscenze e gli strumenti necessari per investire in Africa. Guidato da SACE in collaborazione con Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), Cassa Depositi e Prestiti (CDP), SIMEST, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Assocamerestero, il progetto è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e offre formazione specializzata, strumenti di supporto all'export e opportunità di networking con partner africani. L'evento, tenutosi presso la sede centrale di SACE a Roma, ha offerto l'occasione per presentare alle aziende la seconda edizione del programma, che sarà lanciato nel 2026.
Dopo il saluto di apertura di Michele Pignotti, Amministratore Delegato di SACE, i relatori hanno illustrato la visione strategica del Piano Mattei e le nuove prospettive di collaborazione tra Italia e Africa. Lorenzo Ortona, della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione del Piano Mattei; Fabio Lobasso, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; e Valeria Vinci, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nel suo intervento di apertura, Pignotti, alla guida di SACE da settembre, ha presentato una panoramica dei primi risultati del progetto e, più in generale, del Piano Mattei, lanciato a gennaio 2024. "Da allora, SACE ha concesso oltre 3 miliardi di euro di garanzie alle aziende che desiderano sviluppare le proprie attività in Africa, consentendo investimenti per 18 miliardi di euro in numerosi settori, dall'agricoltura all'energia, dalle infrastrutture all'automotive e alla chimica", ha sottolineato Pignotti, osservando che "c'è un forte slancio attorno alle opportunità africane, come testimoniato dall'aumento della domanda di garanzie finanziarie" e dalla crescita delle esportazioni italiane verso il continente. Il Direttore Generale di SACE ha citato le esportazioni verso paesi nordafricani come Algeria e Marocco, i cui volumi di export ammontano a "circa 3 miliardi di euro ciascuno", nonché verso Senegal, Tanzania e Angola. Pignotti ha parlato di "trend di sviluppo incoraggianti" e ha osservato che, in alcuni casi, le esportazioni raggiungono cifre a due cifre.
Lorenzo Ortona, Vice Coordinatore della Struttura di Missione del Piano Mattei presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha attribuito gli sforzi dell'Italia a diversi sviluppi che contribuiscono a ottimizzare il sostegno finanziario alle imprese. "La collaborazione dell'Italia con la Banca Mondiale nell'ambito del Piano Mattei per l'Africa ha portato quest'ultima ad aprire un ufficio dedicato al settore privato, rafforzando così l'attuazione delle iniziative nel continente africano", ha sottolineato Ortona. Ha poi menzionato la collaborazione con la Banca Africana di Sviluppo (AfDB) – a cui l'Italia ha stanziato 140 milioni di euro, incluso un contributo degli Emirati Arabi Uniti – e progetti regionali come il Corridoio di Lobito, che "dimostrano la presenza dell'Italia in Africa".
Secondo Fabrizio Lobasso, Vice Direttore della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, l'Italia "possiede un'apertura alla diversità e valori di inclusione che mancano in altri Paesi", e il Piano Mattei è un esperimento che "parte dalla consapevolezza", da una messa in discussione del "perché". L'ex ambasciatore in Sudan ha caldeggiato l'efficacia di una "diplomazia ibrida, che combini azioni istituzionali e non istituzionali, dal singolo individuo alle associazioni professionali": "Il risultato è un'orchestra polifonica con pochi solisti", ha affermato Lobasso, che non ha dimenticato la pluralità del continente africano – "stiamo parlando proprio di Africa" ??– e l'influenza italiana, che, a suo dire, è capace di "empatia" e impegno nella formazione.
Dopo il successo della prima edizione, il programma amplia la propria rete di partner, offrendo una formazione più completa alle imprese attraverso nuovi focus geografici e settoriali e rafforzando il contributo di diversi stakeholder istituzionali. Nello specifico, il programma si articola in due fasi: un percorso formativo di 20 ore, che include sessioni di approfondimento su otto nuove aree geografiche chiave individuate nell'ambito del Piano Mattei (Tanzania, Senegal, Etiopia, Ghana, Angola, Algeria, Marocco e Kenya) e tre settori strategici ad alto potenziale per l'Italia (agricoltura, energia e infrastrutture). La fase successiva, dedicata al networking aziendale, mira a creare opportunità commerciali tra le aziende italiane e le loro controparti africane. Questa implementazione è organizzata in collaborazione con i partner di progetto.
Nel corso della tavola rotonda, i rappresentanti dei principali attori dell'economia italiana hanno discusso del ruolo dell'ecosistema italiano nel rafforzamento delle partnership con l'Africa: Michal Ron, Direttore Affari Internazionali di Sace; Alessandro Cugno, Direttore dell'Ufficio Formazione Imprese di ICE; Laurent Franciosi, Responsabile Sviluppo Mercati Internazionali di CDP; Marco Cantalamessa, Direttore Strategia e Innovazione Sostenibile di Simest; Patrizia Mauro, Direttore Generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo; e Domenico Mauriello, Segretario Generale di Assocamerestero.
Nel suo intervento conclusivo, Guglielmo Picchi, Presidente di SACE, ha sottolineato il ruolo unico che il continente africano svolge nel nostro tempo. "L'Africa è un continente in profonda trasformazione economica, sociale e demografica, con una popolazione in crescita e significative opportunità che le imprese italiane devono cogliere", ha dichiarato il Presidente di SACE. Nel 2024, le esportazioni italiane verso il continente africano hanno raggiunto i 20 miliardi di euro, una cifra relativamente stabile rispetto all'anno precedente. Di questo importo, 13,7 miliardi di euro sono stati destinati ai Paesi partecipanti al Piano Mattei. Tra i principali mercati di destinazione spicca il Nord Africa: Tunisia, Algeria, Egitto e Marocco (questi quattro Paesi hanno rappresentato ciascuno quasi 3 miliardi di euro di esportazioni). Nell'Africa subsahariana, spiccano Angola (circa 500 milioni di euro), Costa d'Avorio e Senegal. Segnali incoraggianti emergono per il primo semestre del 2025, con una crescita a due cifre delle esportazioni italiane verso Senegal e Tanzania, oltre che verso Marocco e Algeria.
In questo contesto, l'importanza della regione è sottolineata dall'impegno di SACE a supporto delle operazioni nel continente, dove l'agenzia italiana di credito all'esportazione ha sedi a Johannesburg, Il Cairo e Rabat. Dal 2024, anno di lancio del Piano Mattei, SACE ha concesso oltre 3 miliardi di euro di garanzie, consentendo la realizzazione di circa 18 miliardi di euro di investimenti e progetti in Africa. Questo impegno concreto coinvolge oltre 200 aziende italiane attive in filiere strategiche, dall'agroalimentare all'energia, dalla meccanica strumentale alle infrastrutture, dall'automotive alla chimica.