AGI - La missione intrapresa la scorsa settimana in Senegal dal Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha rafforzato la cooperazione esistente tra Roma e Dakar e ha rilanciato il dialogo politico in previsione di una futura visita del Primo Ministro Giorgia Meloni e del Presidente Sergio Mattarella. L'Ambasciatore del Senegal in Italia, Ngor Ndiaye, ha accolto la missione ministeriale italiana, durante la quale Tajani e Piantedosi hanno incontrato il Presidente Bassirou Diomaye Faye e hanno partecipato al Forum degli Imprenditori. Per accoglierli, è stata organizzata una cena di lavoro con il Ministro degli Esteri Cheikh Niang e i cittadini senegalesi residenti all'estero, alla presenza di rappresentanti di diverse importanti aziende italiane, nonché di rappresentanti di Simest e dell'Agenzia ICE.
"Era importante riprendere il dialogo politico", ha dichiarato il diplomatico in un'intervista ad Agenzia Nova, sottolineando l'attenzione rivolta alla visita italiana dalle massime autorità del Paese, meta prioritaria della cooperazione italiana. Per Ndiaye, questa visita "rafforza ulteriormente l'asse Roma-Dakar", già solido in termini di cooperazione. L'Italia e il Senegal, ha sottolineato l'ambasciatore, firmano un accordo di cooperazione ogni tre anni. L'ultima versione copre il periodo 2024-2026 e si basa su tre pilastri: formazione professionale, protezione dei giovani e delle donne e digitalizzazione.
Le conferenze di Dakar si sono concentrate principalmente su progetti nei settori agroindustriale, energetico e infrastrutturale, dando luogo alla firma di impegni concreti per una cooperazione reciprocamente vantaggiosa. A tal proposito, l'Agenzia Nazionale per la Promozione degli Investimenti e dei Grandi Progetti (APIX) del Senegal ha firmato un memorandum d'intesa con Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e SIMEST, mentre un accordo tra Dakar e BF SpA consentirà l'attuazione della seconda fase del progetto da 135 milioni di euro per la costruzione di un polo agroindustriale nella regione meridionale della Casamance.
L'ambasciatore ha anche menzionato un programma di formazione professionale nell'ambito del progetto di partenariato triennale da 105 milioni di euro – 45 milioni di euro a fondo perduto e 60 milioni di euro a prestito – firmato da Senegal e Italia per il periodo 2024-2026. Per quanto riguarda il ruolo del Senegal a livello regionale, Ndiaye ha concluso che la visita italiana ha confermato la posizione di Dakar come "porta d'accesso all'Africa occidentale". Tra i temi discussi dalle parti, come ha osservato l'ambasciatore, c'era una futura visita in Senegal di Meloni e Mattarella, un argomento "discusso" senza che fosse stata fissata una data. Secondo Dakar, la visita del Primo Ministro "potrebbe aver luogo nel 2026".