AGI - L'azienda finlandese di telecomunicazioni Nokia si è aggiudicata il contratto per la fornitura della tecnologia per il sistema di cavi sottomarini Medusa, un progetto dell'operatore Afr-Ix Telecom. La rete in fibra ottica sottomarina collegherà la costa atlantica, il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso, creando un nuovo corridoio digitale ad alta capacità. L'obiettivo, ha spiegato il gruppo in un comunicato stampa, è promuovere la connettività, l'innovazione e la crescita economica nella regione. "Il cavo sottomarino Medusa rappresenta un passo importante per colmare il divario digitale tra Europa e Nord Africa, collegando paesi come Marocco, Tunisia, Libia, Algeria ed Egitto con connessioni in fibra ottica ad alta capacità", ha sottolineato Nokia.
Questa acquisizione pone Nokia in prima linea nel progetto di Afr-Ix Telecom, un operatore con una forte presenza in Africa, con operazioni in oltre 50 paesi e più di 15 sedi, oltre a operazioni in Europa, nelle Americhe e in Asia. Progettato come sistema ad accesso aperto, il cavo sottomarino Medusa fornisce agli operatori di telecomunicazioni della regione l'accesso a servizi di connettività avanzati, supportando l'implementazione del 5G, la crescita dell'infrastruttura cloud e la crescente richiesta di banda larga dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie future.
Medusa, un ambizioso progetto di cavo sottomarino lungo 7.100 chilometri, collegherà Portogallo, Spagna, Francia, Italia e Cipro a Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto. Finanziato con 342 milioni di euro dall'Unione Europea e dalla Banca Europea per gli Investimenti, Medusa mira a rafforzare la connettività digitale, la ricerca scientifica e il commercio regionale e interregionale in Nord Africa. I cavi sottomarini trasportano il 97% del traffico internet globale, che rappresenta 10.000 miliardi di dollari di transazioni finanziarie ogni giorno.
Attualmente, oltre la metà dell'infrastruttura appartiene a operatori americani (426 cavi in tutto il mondo). Tuttavia, attraverso la sua Belt and Road Initiative (BRI), la Cina mira a controllare oltre il 60% di questi cavi entro la fine del 2025, trasformandoli in strumenti di influenza economica. In questo contesto, Medusa diventa un pilastro della strategia "Global Gateway", la risposta europea alla nuova strategia geopolitica di Pechino.