Il meccanismo previsto: innalzamento previsto dei salari minimi (che differiscono nelle diverse Province cinesi) del 15% all'anno e introduzione di contratti collettivi di categoria. Stretta di vite (per ora solo annunciata) invece sui top manager delle grandi aziende di Stato il 90% dei quali, stando ai dati del ministero avrebbero guadagnato in media, nel 2009, un miliardo di yuan (153 milioni di dollari). Obiettivo 'politico': frenare la crescente divaricazione di ricchezza nel Paese. Infine Yang promette una repressione piu' severa delle (numerose) aziende che pagano i lavoratori con grandi ritardi, senza rispettare i minimi, e talora non pagano del tutto.
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