AGI - Non saranno imposti dazi doganali sull'oro. Lo ha dichiarato il presidente Usa, Donald Trump, su Truth Social.
Marcia indietro?
La scorsa settimana, le autorità doganali statunitensi avevano emesso una lettera in cui si affermava che i lingotti d'oro di due pesi standard - un chilogrammo e 100 once (2,8 chili) - dovrebbero essere classificati come soggetti a dazi.
Bene rifugio
Non bisogna dimenticare che poco più di una settimana fa il prezzo del bene rifugio per eccellenza era tornato a salire, facendo segnare un altro record.
Ricostruzione
La lettera, resa pubblica la scorsa settimana e datata 31 luglio, era stata inizialmente riportata dal Financial Times e aveva fatto salire a livelli record il prezzo dell'oro sul mercato dei futures statunitense. Un funzionario della Casa Bianca aveva poi spiegato venerdì ad Afp che l'amministrazione Trump prevedeva di "emettere un ordine esecutivo nel prossimo futuro per chiarire la disinformazione sui dazi sui lingotti d'oro e altri prodotti speciali".
Gli scambi tra Stati Uniti e Svizzera
Venerdì l'oro con consegna a dicembre aveva raggiunto un livello record sul Comex, il più grande mercato dei futures al mondo. Il dubbio è se i prodotti a base d'oro saranno esenti dai dazi "reciproci" di Trump, che colpiscono merci provenienti da decine di economie, tra cui la Svizzera, che prevede un'imposta del 39%. I lingotti da un chilo sono la forma più comune scambiata sul Comex e costituiscono la maggior parte delle esportazioni di lingotti dalla Svizzera verso gli Stati Uniti, ha affermato il Financial Times. La lettera della dogana statunitense era stata uno shock, in un contesto in cui si prevedeva che i lingotti d'oro sarebbero stati classificati secondo un codice doganale diverso, che li avrebbe risparmiati dalle imposte di Trump. L'oro, considerato un investimento rifugio, ha già raggiunto livelli record quest'anno a causa delle preoccupazioni per i dazi e le tensioni geopolitiche.