AGI - Il feretro di Ornella Vanoni è arrivato al Piccolo Teatro di Milano, accolto dagli applausi di decine di persone. L'artista considerava questo teatro un luogo del cuore, dove si sentiva "di casa" sul palcoscenico.
L'accesso al pubblico alla camera ardente è consentito dalle 10 alle 14; domani, lunedì 24 novembre, resterà aperta dalle 10 alle 13.
Come da desiderio della cantante, espresso in diverse interviste in cui parlava della sua morte, la bara è in legno, molto semplice, spoglia e senza fiori. Questo dettaglio riflette la sua volontà di un addio intimo e sobrio.
I funerali saranno celebrati lunedì 24 novembre alle 15 nella chiesa di San Marco a Brera.
Una lunga fila di persone, con sullo sfondo il castello Sforzesco in una fredda e azzurra giornata di sole, e' l'immagine dell'amore dei milanesi per Ornella Vanoni. La coda, col passare dei minuti, si fa sempre più imponente.
Mannoia, "Ornella simbolo della libertà"
Alla camera ardente per Ornella Vanoni c'e' anche Fiorella Mannoia. "E' stato un punto di riferimento per ognuno e ognuna di noi, perché Ornella era il simbolo libertà, dell'irriverenza - e' il ricordo lasciato ai cronisti dalla cantante -. Era una donna colta, era una donna elegante, era una donna libera. Ecco, era una donna libera e una cantante straordinaria. Mi porterò nel cuore tutte le telefonate che ci siamo fatte e anche i momenti divertenti".
Arrivati al Piccolo di Milano anche Fabio Fazio, il conduttore che l'ha lanciata come icona pop esaltandone la folgorante ironia nel suo salotto televisivo. Tra gli altri anche Simona Ventura, Arisa, Emma Marrone, Lella Costa e lo stilista Antonio Marras.
"Domani è un altro giorno", la colonna sonora al teatro Piccolo
C'è una sola canzone che riecheggia in loop nella sala 'Grassi' del teatro Piccolo che ospita il feretro di Ornella Vanoni ed è 'Domani è un altro giorno'.
La bara dell'artista di legno chiaro è tra due cuscini di girasoli, dietro ci sono una grande ghirlanda di rose bianche del Piccolo Teatro e i gonfaloni della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Ornella Vanoni, è morta all'età di 91 anni nella sua abitazione milanese, poco prima delle 23 di venerdì 21 novembre per un arresto cardiocircolatorio. I soccorritori del 118 sono arrivati quando la cantante si era già spenta.
L'icona dello spettacolo
Nata a Milano il 22 settembre 1934, Ornella Vanoni è una delle figure più iconiche dello spettacolo italiano: cantante, attrice e conduttrice televisiva, ha saputo attraversare decenni di storia culturale mantenendo intatta la sua forza espressiva. Considerata tra le voci più autorevoli della musica leggera, Vanoni vanta una carriera lunghissima, iniziata nel 1956. In oltre settant'anni ha pubblicato più di cento lavori tra album, raccolte ed EP, raggiungendo vendite superiori ai 55 milioni di copie, un traguardo che la colloca tra le interpreti italiane più amate e seguite.
Timbrica unica
Tra i suoi successi: Senza fine, uno dei suoi brani simbolo, scritto da Gino Paoli; Che cosa c'è; L'appuntamento; Tristezza; La musica è finita – portata a Sanremo nel 1967, un classico assoluto; Una ragione di più e Io ti darò di più. La sua voce, caratterizzata da una timbrica inconfondibile e da un approccio interpretativo raffinato, ha reso Vanoni immediatamente riconoscibile. Il suo repertorio è vasto e variegato: dalle celebri Canzoni della mala degli esordi, al pop d'autore, fino alla bossa nova e al jazz. Memorabile la collaborazione con Toquinho e Vinicius de Moraes nell'album La voglia, la pazzia, l'incoscienza, l'allegria del 1976.
Una carriera da star
Nel corso della carriera, l'artista ha lavorato con grandi nomi del jazz internazionale, tra cui George Benson, Herbie Hancock, Gil Evans e Ron Carter, consolidando la sua fama anche oltre i confini nazionali. Molti dei più importanti autori italiani hanno scritto per lei. La cantante, Ornella Vanoni, ha condiviso il palco e lo studio con artisti di spicco.
Vanoni ha collaborato con artisti del calibro di Gino Paoli, Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Renato Zero e Riccardo Cocciante. Il suo impatto si estende fino alle generazioni più recenti, con collaborazioni fruttuose con Bungaro, Pacifico e Francesco Gabbani.
La cantante ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, conquistando il secondo posto nel 1968 con Casa bianca e tre volte il quarto posto, con brani rimasti nella memoria collettiva come La musica è finita (1967), Eternità (1970) e Alberi (1999). Proprio in quell'ultima edizione fu insignita del Premio Città di Sanremo alla carriera, prima artista nella storia del Festival a ricevere tale riconoscimento. Vanoni è inoltre l'unica donna e la prima artista in assoluto ad aver vinto due Premi Tenco, oltre a una Targa Tenco, portando a tre i riconoscimenti ufficiali del Club Tenco.
Nel 2022 le è stato conferito il Premio Tenco Speciale, istituito appositamente per celebrare la sua straordinaria carriera. Con la sua voce elegante e la capacità di reinventarsi, Ornella Vanoni ha saputo attraversare epoche e generazioni, diventando un punto di riferimento per la musica italiana e internazionale. La sua storia artistica è un mosaico di successi, collaborazioni e riconoscimenti che la consacrano come una delle più grandi interpreti di sempre.