AGI - In un mondo cui anima viene risucchiata giorno dopo giorno dal progresso, facendo tornare a sbrilluccicare qualsiasi forma di nostalgia, non sorprende ma ci fa certamente felici il ritorno alle musicassette.
I dati ci dicono che nel 2020 questo affascinante reperto che eravamo certi di esserci messi alle spalle con l’avvento dei CD, quindi intorno alla fine dei ’90, è stato venduto il 120% in più.
Un’operazione vintage, è chiaro, la stessa che in fin dei conti già riguarda i vinili, recuperati come oggetti cult in un mondo, quello della musica, che non conosce più supporti fisici, con la scusa di un fantomatico “suono” migliore, che è diventata più materia da boomer radical chic che altro.
La musicassetta ha tutta un’altra storia, non solo perché ha testimoniato di fatto una stagione musicale che manca moltissimo in termini artistici, ma soprattutto perché è il primo supporto sul quale era possibile intervenire in maniera autonoma con la registrazione e costruzione di nostre playlist, quindi potremmo dire che le musicassette hanno anticipato e di gran lunga l’on demand musicale che oggi genera e condiziona il mercato.
Poi naturalmente la musicassetta è strettamente legata al walkman, che rappresenta una svolta nella mobilità della musica, per tutti i ventenni là fuori, ci sono intere generazioni di quarantenni venuti su senza dare per scontato che la musica potesse seguirci sempre e comunque e ovunque come una qualsiasi colonna sonora.
Molto intrigante dunque l’esperimento di Dirt Tapes, un’etichetta che ha deciso di concentrare le proprie forze su questo supporto.
L’esperimento è partito proprio da tre classici dell’universo indie: “La seconda rivoluzione sessuale” dei Tre allegri ragazzi morti, “Auff” del Management e “Vita e opinioni di Nello Scarpellini Gentiluomo” degli The Zen Circus e dietro questo progetto si cela proprio uno degli Zen, il batterista Karim Qqru, che all’AGI spiega: “La passione per le musicassette per me è un filo che si lega con il momento in cui ho scoperto la musica da bambino, e va avanti fino ad oggi".
"Non ho mai abbandonato l'ascolto e l'acquisto di quel formato (e del vinile). Ho sempre amato, oltre al nastro, tutte le componenti: guide rollers, reels, capstan hole, pressure pad.
Mi hanno sempre affascinato, come il modo in cui, per questioni di grandezza, le grafiche dovevano adattarsi ai pannelli della j-card, spesso dando un senso grafico diversissimo rispetto alle versioni in cd e vinile. Ma, oltre ai dettagli fisici, la funzione "sociale" della cassetta nella diffusione della musica, delle conoscenze e delle amicizie ha avuto una valenza enorme negli anni.
Dalle compilation fatte a mano e regalate a persone care per dare un po' della nostra persona e dire chi siamo, alle sessioni di duplicazione tra amici che si dividevano i dischi originali da doppiare.
L'aumento della diffusione ed il ritorno di questi formati fisici è un effetto dell'avere tutto disponibile in un click, ma in una forma che a volte perde valore e consistenza emotiva.
La nostra non è una lotta al digitale: oltre a cassette e vinili ascoltiamo Spotify praticamente ogni giorno, ma l'idea che sia esclusivamente racchiuso tutto là dentro, in un file, qualcosa di incorporeo, non è qualcosa che personalmente ci dà quello che vogliamo da un disco. E credo che questo sia un sentimento diffuso”.
Queste audiocassette, figlie della riesumazione di un metodo di lavoro ormai andato fisiologicamente in disuso, sono andate immediatamente sold out. Oggi la Dirt Tapes ci riprova con tre classici del rap italiano, tre artisti e tre decadi che hanno fatto la storia della cultura Hip-Hop del nostro Paese, queste le caratteristiche della nuova serie di ristampe in musicassetta nata dalla collaborazione con Time2Rap.
La prima edizione, disponibile da venerdì 10 dicembre in tutti i negozi di dischi, parte da Roma con Assalti Frontali, Metal Carter e Suarez. Tre artisti molto diversi tra loro, ma accomunati da quei valori di appartenenza e di profondo rispetto per il rap.
Per la prima volta su cassetta, formato che ha permesso già dalla metà degli Anni ’80 la diffusione di questo genere in Italia, saranno disponibili gli album “Conflitto” del 1996, “La verità su Metal Carter” del 2005 e “Antieroe 2: 1,21 Gigawatt” del 2015.