Algeri - Il presidente algerino, Abdelaziz
Bouteflika, ha disposto oggi un nuovo rimpasto di governo,
il quinto da quando c'e' il premier Abdelmalik Sellal,
confermato alla guida dell'esecutivo. Lo ha reso noto oggi
la presidenza della repubblica attraverso un comunicato. Il
capo dello Stato algerino ha sostituito il ministro
dell'Energia, Khebri Salah, con il direttore generale della
Societa' Nazionale di Sonelgaz, Noureddine Bouterfa. Altro
cambio importante al vertice del dicastero delle Finanze,
dove Abderrahmane Benkhalfa e' stato sostituito da Baba
Ammi, responsabile delle politiche monetarie presso lo
stesso ministero. Il ministro del turismo Ammar Ghoul e'
stato sostituito dal ministro delle Risorse idriche,
Abdelouaheb Nouri. Ghania Idalia, deputata del Fronte di
liberazione nazionale (Fln) eletta nella circoscrizione di
Blida (45 chilometri a sud-est di Algeri), e' stata nominata
ministro delle Relazioni con il Parlamento. All'attuale
ministro dei Trasporti, Boudjemaa Talai, inoltre, e' stato
aggiunto il portafoglio dei Lavori Pubblici. I nuoviministri sono considerati fedeli al presidente Bouteflika, malato da tempo al cui leadership e' sempre piu' contestata all'interno del paese, il quale con questa mossa ha voluto rafforzare la sua presa sul potere. Sotto la pressione del crollo dei prezzi dei prodotti petroliferi, la sua principale risorse, l'Algeria si e' vista poco a poco costretta a ridurre tutte le uscite statali. L'ultimo capitolo di spesa in ordine di tempo che il governo algerino sta affrontando e' quello delle pensioni: al termine della recente riunione cosiddetta "tripartita" con i sindacati dei lavoratori e le associazioni degli imprenditori, il primo ministro Sellal ha annunciato la creazione di una commissione incaricata di riformare il sistema pensionistico del paese. I proventi petroliferi dell'Algeria nei primi sei mesi del 2016 sono crollati del 40 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015: cio' sta avendo un effetto negativo sulla bilancia commerciale, il cui deficit quest'anno dovrebbe arrivare a 30 miliardi di dollari (26,3 miliardi di euro) e sul deficit dello Stato che dovrebbe salire addirittura al 15 per cento del Prodotto interno lordo. (AGI)