(AGI) - Palermo, 3 giu. - Non era al telefono al momentodell'impatto mortale. E non era - questo era emerso gia' nellascorsa udienza - sotto l'effetto di stupefacenti. In ogni casooggi il giudice Daniela Vascellaro ha respinto l'istanza diattenuazione della misura cautelare e quindi Pietro Sclafani,il quarantanovenne che la mattina del 17 maggio scorso travolsecon la sua auto e uccise la giovane Tania Valguarnera, in viaLiberta' a Palermo e non si fermo' a prestare soccorso, restadetenuto nel carcere di Pagliarelli. Sclafani e' accusato diomicidio colposo e omissione di soccorso. Il giudice haritenuto che sussitono il pericolo di fuga e i gravi indizi dicolpevolezza. Nel corso dell'udienza sarebbe anche emerso il"particolare" del telefonino. In una prima ricostruzione erastato sostenuto che l'indagato fosse impegnato in unaconversazione al cellulare. Al riguardo pero' l'accusa ha oggiportato a conoscenza del giudice che ci sarebbe uno"sfasamento" di oltre un'ora tra l'impianto di videosorveglianza che ha ripreso l'impatto e l'orario in cui latelefonata, di 20 secondi, sarebbe avvenuta. Oggi la difesa,rappresentata dagli avvocati Ninni Reina e Marco Lo Giudice,aveva anche avanzato la richiesta di applicazione penaquantificandola in 3 anni (partendo da una pena massima di 4anni e 6 mesi) su cui tuttavia l'accusa non ha prestato ilconsenso. (AGI).