(AGI) - Genova 16 apr. - "Abbiamo interrotto un turpe circo di combattimenti tra cani, con animali utilizzati come oggetti, con tanto di periodiche analisi del sangue, alimentazione controllata, allenamento costante che sfociava anche in maltrattamenti". Cosi' Annino Gargano, dirigente della squadra mobile di Genova, descrivendo l'operazione congiunta tra squadra mobile genovese e quella di Imperia che ha permesso di scoprire un giro di combattimenti tra cani che avvenivano a Pavia, nel comune di Rea. Cinque gli indagati per il reato di divieto di combattimenti tra cani: si tratta di un imprenditore genovese di 33 anni di Ceranesi, pregiudicato per reati gravi contro la persona, e 4 lombardi, tra cui un pregiudicato di Pavia, titolare di un circolo sportivo adiacente ad una villetta dove avvenivano i combattimenti clandestini. Quaranta i cani di varie razze trovati privi di microchip provenienti molto probabilmente dall'Est Europa: pitbull, american staffordshire terrier, dogo argentino. Tra gli indagati, anche una donna, una casalinga incensurata, moglie del pregiudicato titolare del centro sportivo. Nel circolo e nelle abitazioni degli indagati, trovati alcuni strumenti per allenare gli animali: una forca per allargare e addestrare la mascella e due tapis roulant dove il cane veniva costretto a correre. L'indagine, filone di un'altra inchiesta condotta dalla squadra mobile di Imperia, va avanti per verificare l'esistenza di un giro di scommesse clandestine, divulgazione on line filmati dei combattimenti e coinvolgimento della criminalita' organizzata. Gli indagati sono stati bloccati sabato scorso, colti in flagranza di reato e, di fronte agli agenti, hanno tentato la fuga. Sono stati bloccati nei campi adiacenti al manufatto dove avvenivano i combattimenti. Nelle perquisizioni trovati anche diversi documenti e passaporti per gli animali, provenienti dall'Europa dell'Est. (AGI)
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