(AGI) - L'Aquila, 2 ago. - Nel 2015 l'Abruzzo torna a sperimentare un ritorno alla crescita. Secondo le piu' recenti stime di Prometeia il Pil abruzzese ha segnato una variazione positiva (+1 in volume) dopo tre anni di contrazione. E' quanto emerge dal rapporto 2015 'Economia e societa' in Abruzzo', curato dal Cresa (Centro regionale di studi e ricerche economico sociali istituito dalle camere di Commercio d'Abruzzo). Rispetto a precedenti episodi di espansione ciclica - e' stato osservato stamane nel presentare il rapporto - la ripresa produttiva appare caratterizzata da una minore robustezza, attribuibile a un minor grado di diffusione: osservando gli andamenti settoriali della produzione industriale, il numero di comparti in crescita risulta inferiore rispetto al passato: accanto al buon risultato dei mezzi di trasporto e dell'elettronica, si segnalano la positiva dinamica dell'alimentare e il recupero del tessile-abbigliamento. L'aumento delle vendite all'estero e' stato eccezionalmente favorevole per gli autoveicoli e per i prodotti elettronici. La ripresa, inizialmente concentrata nell'industria manifatturiera, si e' poi estesa, pur con qualche incertezza, al settore delle costruzioni. Il miglioramento del mercato del lavoro e le misure di sostegno al reddito varate dal Governo si sono riflettute favorevolmente sui consumi come sembrerebbe emergere dai dati disponibili sul fatturato delle imprese attive nella ristorazione ma anche dal miglioramento di quelle che operano nel commercio al dettaglio. Il miglioramento del mercato del lavoro - e' stato osservato - non deve far tralasciare rilevanti questioni che ancora restano aperte, come la forte caratterizzazione generazionale della crisi, che ha visto gravare sui piu' giovani i costi piu' pesanti, e gli elevati persistenti tassi di disoccupazione. Per il Cresa Restano alcuni nodi di fondo. Nel 2015 l'obiettivo di evitare i rischi di disimpegno dei fondi 2007-2013 ha accelerato notevolmente il loro impiego. L'impatto di questi finanziamenti sulla crescita economica potra' essere rafforzato migliorando la fase di progettazione e con una selezione degli interventi da parte delle autorita' centrali e locali che privilegi gli investimenti diretti rispetto ai sussidi alle imprese, di cui da piu' parti e' stata lamentata la scarsa efficacia. Nel guardare ai prossimi mesi occorrerebbe soffermarsi con attenzione sul ruolo di alcuni importanti interventi di contesto che mirino a salvaguardare la fragile struttura demografica della regione: miglioramento delle misure in grado di incidere sul funzionamento dei mercati, a partire da quello del lavoro; interventi che consentano agli individui di dotarsi di capacita' meglio remunerate sul mercato (anzitutto quelli che riguardano l'istruzione, a partire dagli istituti di ingresso come la primissima infanzia); politiche per la salute. (AGI)
Red/Ett