Tumori: Abruzzo, da Asl 1 nuova strategia per malati con anemia

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(AGI) - L'Aquila, 4 giu. - Malati curati per il tumore ma nel60% dei casi, in Italia e in Europa, non per la concomitanteanemia di cui soffrono. L'Aquila, tramite la Rete oncologicadella Asl 1 Abruzzo, mette a punto una nuova strategia percorreggere il tiro: meno ospedale, piu' territorio, piu'domicilio e, soprattutto, adozione di una gestione uniforme delmalato in tutta l'azienda. Un punto di svolta scaturito dalmeeting, svoltosi nei giorni scorsi nel capoluogo regionale,all'ex Onpi, che ha riunito il plenum degli specialisti dellaAsl 1 Avezzano, Sulmona, L'Aquila alla presenza di un espertodi fama nazionale, Sandro Barni, direttore del repartooncologico dell'azienda ospedaliera di Treviglio (Bergamo). Il'laboratorio' progettuale anti-antemia nei pazienti oncologici,tenutosi all'Aquila alla fine dello scorso mese di maggio, haregistrato numeri importanti, per partecipanti e qualita' difigure intervenute: 90 tra oncologi, geriatri, direttori didistretto sanitario, cure palliative e farmacie ospedaliereaziendali. Un mega-summit promosso dai professori EnricoRicevuto e Franco Marinangeli. L'obiettivo - spiega una notadell'ufficio stampa della Asl - e' ora elaborare, sulla basedelle indicazioni e dei criteri concordati, un modello digestione integrata multidisciplinare, nell'ottica di un nuovoapproccio per la gestione del malato oncologico affetto daanemia. "In Europa, in oltre la meta' dei pazienti", dichiarail prof. Ricevuto, "a causa di una limitata percezione delmedico, l'anemia del malato di tumore non viene trattata con leterapie previste: somministrazione di ferro, trasfusioni disangue e, nei pazienti in trattamento chemioterapico, anchel'eritropoietina, ovvero il fattore di crescita dei globulirossi. Cio', oltre a peggiorare la qualita' di vita delpaziente, rende meno efficace l'assistenza". La Reteoncologica, attivata dalla Asl 1 nell'ottobre scorso, mira ariscrivere le modalita' di sostegno e terapia per questo tipodi malato. "Elaboreremo", aggiunge Ricevuto, "un percorsocomune multidisciplinare di gestione clinica e terapeutica, perl'anemia nei pazienti oncologici, di carattere prevalentementeterritoriale, limitando la necessita' del ricovero in ospedale.Questa linea d'azione consentira' di stabilire quando ilpaziente debba essere trattato in ospedale e quando invece siapiu' appropriato seguirlo sul territorio (distretti sanitari,residenze sanitarie assistite, unita' di cure palliative) o adomicilio. In questo modo si conciliera' l'esigenza di curareal meglio il paziente, di assicurargli un'assistenza vicino alposto in cui risiede o, se possibile, a casa, limitando alcontempo i ricoveri in ospedale". Grazie alla nuovaimpostazione organizzativa messa a punto, i 129 pazienti ditumore che presentano anemia - su un totale di 350 conpatologie oncologiche trattati al San Salvatore dell'Aquila neiprimi 4 mesi del 2015 - saranno curati e assistiti in modospecifico, per il loro stato di debilitazione, grazieall'azione collegiale degli specialisti delle diversediscipline della Rete oncologica. Peraltro a L'Aquila il numerodi casi di anemia severa, riferiti sempre ai pazientioncologici, e' gia' inferiore alla media europea. Nel meetingsvoltosi all'Aquila, inoltre, sono state gettate le basi persviluppare la ricerca clinica sulla frequenza e il trattamentodell'anemia nei pazienti oncologici trattati con i farmacibiologici piu' innovativi. (AGI)
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