(AGI) - L'Aquila, 23 gen. - Pena confermata a 30 anni direclusione per Massimo Ciarelli. E' la sentenza emessa oggipomeriggio dai giudici della Corte d'Assise d'Appellodell'Aquila sull'omicidio del tifoso biancazzurro DomenicoRigante, l'ultra' pescarese ucciso con un colpo di pistola lasera del primo maggio del 2012 in via Polacchi, a Pescara. LaCorte ha quindi accolto la richiesta del pg Romolo Como. Inparziale riforma della sentenza di primo grado, invece, laCorte, riconoscendo le attenuanti generiche, ha ridotto lacondanna da 19 anni e 4 mesi a 16 anni per Domenico Ciarelli,nipote di Massimo. Tredici anni, invece, per i cugini Luigi,Antonio e Angelo Ciarelli. Il principale imputato, MassimoCiarelli, accusato di aver sparato un colpo di revolver algiovane Domenico Rigante sopra il gluteo - colpo poi rivelatosifatale - il 3 febbraio scorso era stato condannato (con il ritoabbreviato) dal gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sandrea,a 30 anni di reclusione per omicidio volontario premeditato.Gli altri quattro imputati erano stati tutti condannati, semprecon lo stesso rito, a 19 anni e 4 mesi di reclusione peromicidio volontario. Il movente dell'omicidio sarebbe maturatodopo un'onta subita la sera prima da Massimo Ciarelli in corsoManthone' dove il rom fu malmenato dal fratello di Domenico,Antonio Rigante, al punto da dirgli, come ricostrui' l'accusa,"io ti sparo in testa". Massimo Ciarelli si era sempre difesoparlando di "una disgrazia". Le indagini sull'omicidio eranostate condotte dalla Squadra Mobile di Pescara diretta daPierfrancesco Muriana. (AGI)Aq1/Ett