AGI - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato – ai sensi dell’art. 87 comma 11 della Costituzione – cinque decreti di grazia, per i quali il Ministro della Giustizia, a conclusione della prescritta istruttoria, ha formulato avviso favorevole. Lo rende noto il Quirinale in un comunicato.
Questi i nomi dei destinatari dei provvedimenti. Bardhyl Zeneli, nato nel 1962, condannato a un anno e sei mesi di reclusione per evasione dagli arresti domiciliari. Nel concedere la grazia per l’intera pena, il Presidente ha tenuto conto dei pareri favorevoli del Magistrato di sorveglianza e del Procuratore generale, che hanno rilevato come il fatto contestato (allontanamento dall’abitazione dove era sottoposto all’obbligo di dimora) non integri la fattispecie di evasione e quindi non costituisca reato.
I casi di Cioni e Ciappei
Cioni Franco, nato nel 1948, condannato a sei anni, quattro mesi e venti giorni per omicidio volontario della moglie, affetta da malattia terminale e con cui era legato da cinquant’anni. La grazia, che ha estinto la pena residua di cinque anni e sei mesi, è stata concessa tenendo conto dei pareri favorevoli del Procuratore Generale e del Magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato, del perdono della sorella della vittima e della particolare situazione in cui maturò il fatto.
Ciappei Alessandro, nato nel 1974, condannato a dieci mesi per truffa commessa nel 2014. La grazia per la pena residua (nove mesi e tre giorni) è stata concessa considerando la modesta gravità del fatto, l’occasionalità della condotta, il lungo tempo trascorso e la situazione personale del condannato, che vive e lavora all’estero dove ha ricostruito la propria vita.
Il caso Spezzuti
Spezzuti Gabriele, nato nel 1968, condannato alla reclusione (pena espiata fino al 2014) e a 90.000 euro di multa per reati in materia di stupefacenti commessi nel 2005. La grazia riguarda la pena pecuniaria residua di 80.000 euro. Il Presidente ha tenuto conto dell’avvenuta espiazione della pena detentiva, del lungo tempo trascorso, dell’assenza di ulteriori condotte illecite e delle difficili condizioni di vita del condannato.
La grazia parziale per Abdelkarim Alla F. Hamad
Abdelkarim Alla F. Hamad, nato nel 1995, condannato a 30 anni per omicidio plurimo e violazione delle norme sull’immigrazione per fatti del 2015. La grazia parziale estingue parte della pena residua. Il Capo dello Stato ha considerato il parere favorevole del Ministro della Giustizia, la giovane età al momento dei fatti, il percorso di recupero dimostrato in oltre dieci anni di detenzione e il contesto particolarmente complesso in cui avvenne il reato.
I Giudici della Corte d’appello di Messina, nel rigettare l’istanza di revisione per ragioni processuali, hanno sottolineato che per “ridurre lo scarto tra il diritto e la pena legalmente applicata e la dimensione morale della effettiva colpevolezza” è possibile ricorrere solo all’istituto della grazia, che consente di ridurre o commutare parte della pena.