AGI - "La strage della Stazione di Bologna ha impresso sull'identità dell'Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile". Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel 45esimo anniversario dell'attentato del 2 agosto 1980.
"Il 2 agosto di quarantacinque anni fa, con i corpi straziati, i tanti morti innocenti, la immane sofferenza dei familiari, lo sconvolgimento di una città e, con essa, dell’intera comunità nazionale, è nella memoria del Paese. Bologna, l’Emilia-Romagna, l’Italia, risposero con prontezza e fermezza, esprimendo tutta la solidarietà di cui sono capaci, respingendo il disegno destabilizzante, le complicità presenti anche in apparati dello Stato, le trame di chi guidava le mani stragiste".
"Nel giorno dell’anniversario - ha detto il Capo dello Stato - si rinnovano alle famiglie delle vittime i sentimenti di vicinanza. Espressione di una comunità coesa che aderisce a quei principi democratici, che gli artefici della strage volevano cancellare, generando paura per minare le istituzioni, cercando di spingere il Paese verso derive autoritarie, con responsabilità accertate grazie al tenace lavoro di Magistrati e servitori dello Stato. Merita la gratitudine della Repubblica la testimonianza dell’Associazione dei familiari delle vittime, che ha sempre tenuto accesa la luce sul percorso che ha portato a svelare esecutori e mandanti, prezioso esempio di fedeltà ai valori costituzionali, specie per i giovani".
Meloni, "città colpita dalla ferocia del terrorismo"
"Il 2 agosto di 45 anni fa il popolo italiano ha vissuto una delle pagine più buie della sua storia. Il terrorismo ha colpito con tutta la sua ferocia la città di Bologna, con un attentato che ha disintegrato la stazione, uccidendo 85 persone e ferendone oltre duecento". Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del 45esimo anniversario dalla strage alla stazione di Bologna.
"Oggi ci stringiamo ai familiari delle vittime e a tutti i bolognesi, e ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia. Il Governo continuerà a fare la sua parte in questo percorso per arrivare alla piena verità sulle stragi che hanno sconvolto la Nazione nel secondo Dopoguerra, a partire dall'impegno portato avanti insieme alle altre Amministrazioni competenti per il versamento degli atti declassificati all'Archivio centrale dello Stato, in un clima di collaborazione con le associazioni dei famigliari delle vittime".
Schlein, "anche chi governa si legga le sentenze"
"Sono passati 45 anni e quello che dicono i familiari delle vittime è dentro alle sentenze di cui appunto bisogna assicurare la pubblicazione per cui invito tutti a leggere quelle sentenze, anche chi governa", ha detto Elly Schlein, "La verità" sulla strage di Bologna "ormai è incastonata" nelle sentenze e "chiarisce la matrice neofascista perseguita attraverso anche la collaborazione di apparati deviati dello Stato che perseguivano un disegno eversivo della Repubblica".
La segretaria del Pd ha ricordato - a margine delle celebrazioni a Bologna della strage del 2 agosto 1980 - le recenti condanne passate in giudicato nei confronti di Gilberto Cavallini e di Paolo Bellini. "L'Associazione dei familiari delle vittime insieme alla Procura generale di Bologna va ringraziata perché senza il suo impegno, con tutti i tentativi di depistaggio e le coperture politiche che questi hanno avuto negli anni e che ci portano ancora all'oggi, perché senza il loro lavoro noi non saremmo arrivati pur con ritardo a questa verità", ha concluso la segretaria del Pd.
Diritto di leggere le sentenze
"Tutte le cittadine e i cittadini devono avere diritto, come chiedono i familiari delle vittime, a poter leggere queste sentenze perché tra le righe di queste sentenze si possono trovare elementi che collegano tra di loro le stragi che hanno scritto le pagine più nere e più buie della nostra Repubblica e quindi il processo si è concluso, la condanna c'è stata, ma da quelle sentenze si potranno approfondire ulteriori aspetti per arrivare a una piena verità e giustizia per tutte le stragi", ha concluso Schlein.