Nei sondaggi politici si sentono ancora gli effetti delle regionali

AGI - Molti osservatori hanno notato come, nelle stesse settimane in cui entrano in crisi i governi di paesi storicamente molto stabili come Francia e Germania, l’Italia si caratterizza al contrario per un’estrema stabilità politica, un tratto decisamente insolito per il nostro paese. Stabilità non solo sul piano istituzionale, ma anche su quello dei consensi, come certificato ormai da molti mesi dalla nostra Supermedia.

Anche questa settimana, in effetti, non assistiamo a particolari “rivoluzioni”, quanto piuttosto a un aggiustamento – previsto e prevedibile – in favore delle forze di opposizione, alquanto galvanizzate dalla doppia vittoria alle Regionali in Emilia-Romagna e Umbria di qualche settimana fa. In particolare, il Partito Democratico si conferma sopra il 23%, mentre Fratelli d’Italia scende poco al di sotto del 29%; in generale, sono un po’ tutti i partiti della maggioranza a perdere leggermente terreno, anche se questo non intacca la predominanza della coalizione di centrodestra, ad oggi complessivamente appena al di sotto del 48% dei consensi. Un livello che verrebbe quasi pareggiato soltanto dalla somma di tutte le opposizioni in un’unica coalizione, traguardo se non irrealistico decisamente poco immediato.

Si avvertono anche dei segnali positivi per il Movimento 5 Stelle, probabilmente a causa del recente evento di rifondazione che lo ha rimesso al centro della scena – nel bene e nel male. Il buono stato di forma di PD e M5S sembra avvenire però a scapito dei partiti in qualche modo "vicini": da un lato Alleanza Verdi-Sinistra, dall’altro Azione di Carlo Calenda, che fa segnare un nuovo record negativo (2,4%). Ma nel campo (si vedrà quanto largo) dell’opposizione, il partito al centro della scena in questo periodo è sicuramente il Movimento 5 Stelle. Già nelle settimane scorse abbiamo visto come, ormai da tempo, la netta maggioranza della base del M5S si riconosca più nel nuovo leader Giuseppe Conte che non nel fondatore Beppe Grillo. Le nuove ricerche uscite in questi ultimi giorni, poi, sembrano certificare anche l’avvenuta transizione verso una diversa organizzazione della struttura politica del M5S.

Secondo l’ultimo sondaggio di SWG, la stragrande maggioranza degli elettori (anche del M5S) concorda sul fatto che questa rifondazione (ispirata e “guidata” da Conte, secondo molti) significhi il tramonto politico di Beppe Grillo. Ma se gli italiani nel complesso danno in maggioranza una lettura negativa di questa transizione (il 66% pensa che il M5S sia ormai diventato il partito personale di Conte), tra gli elettori attuali del Movimento prevalgono invece interpretazioni e speranze positive, ad esempio la dimostrazione di una capacità di auto-riformarsi (82%).

Anche per quanto riguarda l’auto-collocazione politica degli elettori del Movimento, i dati recenti sono molto interessanti: secondo l’istituto Eumetra di Renato Mannheimer, quasi 6 su 10 tra gli elettori del M5S si definiscono di sinistra o di centrosinistra (coerentemente con il nuovo posizionamento “progressista” proposto da Conte) e solo il 20% non si colloca; si tratta di una novità importante rispetto al passato, quando il Movimento era la scelta politica per eccellenza proprio per i cosiddetti “non collocati” ossia quegli elettori che non si definiscono né di destra né di sinistra – e in effetti era proprio questa la “non-identità” originaria del Movimento fondato da Grillo. Con il video pubblicato pochi giorni fa, proprio l’ex leader e fondatore del M5S ha dichiarato “morta” la sua creatura, accennando all’ipotesi di un nuovo soggetto politico. Ma questa ipotesi, dicono le prime indagini, non avrebbe molta fortuna: secondo un sondaggio di Antonio Noto, in caso di scissione il 65% degli attuali elettori del M5S continuerebbe a votare per il partito guidato da Conte, e solo il 28% sceglierebbe il nuovo movimento di Grillo (tradotto in percentuali, vorrebbe dire circa il 3% degli elettori complessivi).

NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 14 al 27 novembre ottobre, è stata effettuata il giorno 28 novembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti EMG (data di pubblicazione: 22 novembre), Euromedia (26 novembre), Ixè (20 novembre), Quorum (18 novembre), SWG (18 e 26 novembre), e Tecnè (16 e 23 novembre). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it