Mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo: il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti è indagato per finanziamento illecito perché “avrebbe beneficiato” di erogazioni per la sua attività politica da un imprenditore. Così la notizia nuda e cruda anticipata ieri da un lancio del settimanale L’Espresso. Notizia, la cui efficacia – si potrebbe dire – è durata meno dello spazio di una nottata se il quotidiano gemello del settimanale del Gruppo Gedi, la Repubblica, già stamane si trova costretta a titolare: “Finanziamento illecito per Zingaretti, la procura va verso l’archiviazione”. Tanto che nel sottotitolo il quotidiano di largo Fochetti esplicita: “Per gli investigatori nessuna erogazione fuori norma”. Una non-notizia?
Ciò non ha impedito nella giornata di ieri, appena diffusa la notizia, al M5s di mettere il neosegretario del Pd, eletto da pochi giorni con il 67% dei consensi alle primaria del partito, sotto accusa per l’iscrizione nel registro degli indagati chiedendone le immediate dimissioni. Giustizia a orologeria? Nessuno pronuncia l’espressione, tantomeno il Governatore del Lazio e neosegretario Pd, che si limita solo a esprimere la propria “fiducia nei giudici”. Però la stessa Repubblica scrive che “la notizia del coinvolgimento di Zingaretti arriva alla vigilia delle elezioni in Basilicata e a due mesi dalle Europee”.
Il Fatto Quotidiano ricostruisce che l’iscrizione di Zingaretti nel registro degli indagati “risalirebbe al luglio scorso, quindi l’indagine a carico del segretario Pd sarebbe già stata prorogata” e attribuisce al Presidente della Regione Lazio questa dichiarazione: “Voglio affermare di essere estremamente tranquillo perché forte della certezza della mia totale estraneità ai fatti che, per altro, sono stati riferiti come meri pettegolezzi de relato e senza alcun riscontro, come affermato dallo stesso articolo del settimanale”. E in un’intervista al Corriere della Sera, l’ex Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che ha deciso di correre alle Europee per il Pd, convinto proprio da Zingaretti, si dice convinto che alla Regione Lazio “Zingaretti ha dato un importante esempio di buona politica”.
Oltre la mera cronaca e alla ricostruzione di quanto scrive L’Espresso non si va. La notizia, in fondo, resta bassa. La Stampa di Torino dedica 33 righe in cronaca, un trafiletto in cui si precisa che le dichiarazioni rese dall’imprenditore che accuserebbe Zingaretti de relato “i Pm stanno indagando ma sembrerebbero prive di riscontri. Per questo l’aggiunto Paolo Ielo e il pm Stefano Rocco Fava potrebbero chiedere l’archiviazione del procedimento”. E il quotidiano Libero titola brevemente in prima: “Pronti via: Zingaretti è già indagato”, chiosando nell’incipit: “Non ha fatto in tempo neppure ad insediarsi e a godersi la faticosa nomina che Nicola Zingaretti, segretario neoeletto del Partito Democratico finisce indagato per finanziamentoillecito al partito”. Giustizia a orologeria?