Aggiornato alle ore 18,00 del 25 febbraio 2018.
Appare incolmabile il divario fra Christian Solinas (47,16%) e Massimo Zedda (33,71) in Sardegna, dove il centrodestra si prepara a bissare il risultato delle regionali dell'Abruzzo. Smentendo gli exit poll di ieri notte, il candidato sponsorizzato dalla Lega, il senatore sardista Solinas, supera di quasi 15 punti quello del centrosinistra, quando sono state scrutinate 933 sezioni (oltre la metà) su 1.840.
Francesco Desogus, candidato presidente del M5s, si attesta su un modesto 11,29%, ma per il Movimento - crollato rispetto al 42% riportato in Sardegna alle politiche dell'anno scorso - resta la soddisfazione di eleggere per la prima volta propri rappresentanti in Consiglio regionale. Il voto si è polarizzato, a spese soprattutto dei 5Stelle, ma anche delle formazioni indipendentiste, che - secondo i dati parziali - restano lontane dalla soglia del 5% necessaria per entrare in Consiglio regionale.
Il centrodestra è al 51,98%, quando in Sardegna sono state scrutinate per il voto di lista 746 sezioni su 1.840. Il centrosinistra è al 30,48%. Secondo questi dati, il Pd risulta ancora il primo partito col 13,14%, sempre tallonato dalla Lega col 12,06% e seguito dal Psd'Az col 9,51% e da FI con il 7,68%.
Il M5S è solo al 9,43%, Sardegna2020 (una delle liste del centrodestra col consigliere regionale azzurro uscente Stefano Tunis) è al 4,18%, Fratelli d'Italia al 5,13% e LeU al 3,49%. I Riformatori sono al 4,44%, l'Udc al 4,36%. Futuro in Comune per Zedda è al 3,07%, mentre Campo Progressista Sardegna è al 3,98%.
Risultano 3.004 schede bianche, 394 nulle, mentre cresce in modo esponenziale il numero di quelle con errori, probabilmente per la prima applicazione della norma sulla doppia preferenza di genere e anche per il voto disgiunto: sono salite a 6.821, un numero che supera gli abitanti di buona parte dei paesi della Sardegna.