Gentiloni al Quirinale con la lista dei ministri

Roma - Il premier incaricato Paolo Gentiloni al termine delle consultazioni con i gruppi parlamentari accetterà l'incarico. La formazione del nuovo Governo si avvia dunque a concusione. Così da permettere all'ex capo della Farnesina di partecipare giovedì al Consiglio europeo nel pieno dei suoi poteri, una volta incassata la fiducia (probabilmente domani pomeriggio il voto alla Camera).

Sul tavolo del nuovo esecutivo, oltre alla legge elettorale, i dossier urgenti che riguardano il decreto per Mps e tutto che concerne la questione terremoto in Centro Italia: dall'assistenza afli sfollati alla ricostruzione. Intanto al premier incaricato arriva il "siamo tutti con te" di Matteo Renzi, ma anche i duri attacchi delle opposizioni, M5S e Lega in testa.

Il premier incaricato @PaoloGentiloni conclude le consultazioni per il governo. Al Colle alle 17:30 pic.twitter.com/hae4b5E2l8— Agi Agenzia Italia (@Agenzia_Italia) 12 dicembre 2016

L'augurio di Renzi
"Caro Paolo Gentiloni, siamo tutti con te", ha detto l segretario del Pd, Matteo Renzi, concludendo il suo intervento alla direzione del partito.

Salvini, Gentiloni un fantasma
"Abbiamo deliberatamente evitato di perdere tempo e di andare a consultazioni col fantasma che e' stato scelto presidente del consiglio", ha affermato il segretario federale della Lega Nord, in conferenza stampa in via Bellerio a Milano. "Non commento il toto ministri: un governo di cui faccia parte Alfano si commenta da solo e gli eventuali ingressi di Verdini e altri residuati della Prima Repubblica non merita commenti".

Grillo, consultazioni Gentiloni una sceneggiata
"Queste che vanno avanti in queste ore non sono consultazioni, ma un'invasione degli ultracorpi: potrebbero anche non finire mai i primi ministri già pronti nel paradiso sotterraneo delle banche. Noi abbiamo deciso di non partecipare a questa sceneggiata", scrive Beppe Grillo sul suo blog. "Non importa - prosegue - quali e quanti avatar usa e getta potranno occupare la posizione di primi ministri attraverso manovre di palazzo; ciò che a noi importa è la sovranità popolare che vogliamo difendere". E annuncia un "flash mob per la democrazia" entro il 24 gennaio.