Nodo Colle agita FI: Berlusconi riunisce big e 'disinnesca' Fitto

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(AGI) - Roma, 15 dic. - Silvio Berlusconi prova ad alzare laposta sul Colle e mette sul piatto, come contropartita, il vialibera di Forza Italia all'intero pacchetto delle riforme,Italicum e modifiche alla Costituzione. Anche se l'ex premier,viene spiegato, e' consapevole di non avere i numeri percondizionare le eventuali scelte sgradite al leader azzurrosulle quali potrebbe puntare Renzi per il successore diNapolitano, tanto piu' dopo che ieri il segretario Pd ha messoin atto la sua strategia per ricompattare il Pd e assicurarsi,cosi', la forza necessaria in Parlamento per dirigere i giochisul prossimo inquilino del Quirinale. E anche se dagli'ambasciatori' renziani finora non sono arrivati segnali dichiusura, Berlusconi e i vertici azzurri - spiegano dai pianialti di piazza San Lorenzo in Lucina - continuano a non fidarsie a nutrire il sospetto che il premier voglia aprire un canaledi dialogo con la Lega e con i 5 Stelle, pur di non sottostareai ricatti azzurri o, peggio - viene fatto osservare - seBerlusconi non risultera' affidabile, non riuscendo a garantirela compattezza delle sue truppe. Ipotesi, questa, che non fadormire sonni tranquilli al Cavaliere: nel mirino finisceancora una volta Raffaele Fitto. Che gioco sta giocando? Sichiede il leader azzurro, che al momento non ha la certezzasulle future mosse dei fittiani. E il segreto dell'urna nonaiuta a predisporre una contro strategia. Ad acuire i timori del Cavaliere e dei suoi fedelissimiarriva la notizia dell'incontro di circa due ore a palazzoChigi tra il presidente del Consiglio e Romano Prodi. Alcunibig azzurri tentano di gettare acqua sul fuoco e si diconoconvinti che il faccia a faccia non sia affatto unapre-candidatura del Professore quale successore di Napolitano.E lo stesso ex premier, viene riferito, avrebbe osservato chein realta' a Renzi non farebbe comodo un nome cosi' forte peril Colle: lui vuole campo libero, avrebbe detto ai suoi, eProdi non gli lascerebbe tanta autonomia. Ma c'e' anche chiricorda al Cavaliere che Prodi figurava tra i nomi selezionatidai grillini nelle 'quirinarie' on line. Dunque, sarebbe unaprova dell'asse alternativo che il Pd e il suo segretariosarebbero pronti a stringere se Berlusconi non fosse piu'considerato interlocutore 'certo' e 'rilevante' sul frontenumeri. L'incontro di oggi tra Renzi e Prodi desta piu' di uninterrogativo ad Arcore, dove dopo il tradizionale pranzo confamiglia e aziende, Berlusconi ha riunito i vertici delpartito, per tentare di studiare una sorta di exit strategy,qualora davvero Renzi volesse fare a meno di Forza Italia nellapartita Quirinale. Lo 'scambio' tra riforme e Colle, ragiona unbig azzurro, Renzi non lo accettera' mai, ma Berlusconi ritieneancora che il premier abbia bisogno di Forza Italia perapprovare in tempi rapidi e senza incidenti in Aula le riforme,soprattutto l'Italicum, dove la minoranza Pd potrebbe unirsi aidissidenti fittiani - come e' gia' successo alla Camera sul ddlcostituzionale - per far saltare il banco. Per questo ora piu'che mai Berlusconi ha bisogno di avere un partito unito cheparli con una sol voce, unica chance per sperare di non esseremarginale nella partita sul dopo Napolitano. E per ottenerecio', e' il ragionamento svolto anche oggi nel vertice adArcore, e' necessario disinnescare la 'mina' Fitto, che e'tornato ad invocare le primarie a tutti i livelli, bocciando il'Cantiere delle liberta'' e mettendo in guardia dal rischio diessere "marginali" proprio nella partita che piu' sta a cuoreall'ex premier, quella sul Quirinale. La mossa a sorpresa dei vertici azzurri e' di candidareFitto alla guida della Puglia, anche se l'idea non convincetutti. Di fatti, la replica tranchant del capofila dei'frondisti' non si fa attendere. Ed e' un 'no, grazie', conditoda una analisi impietosa della strategia di chi tiene le redinidi Forza Italia: "Vedo che alcuni si affannano a contendersi lepoltroncine di prima fila del Titanic". E ancora: "Possibileche anche dirigenti esperti e sperimentati facciano prevalerepiccole mosse tattiche e giochetti interni rispetto a unariflessione strategica, adeguata al rischio di sparizionepolitica a cui siamo esposti?", domanda l'europarlamentare, chegia' prepara le sue proposte anti-tasse da presentare neiprossimi giorni. Insomma, Berlusconi si sente stretto tral'incudine e il martello. E c'e' chi consiglia all'ex premierdi ritardare l'ok all'Italicum, ma senza rompere, per tentaredi spostare le dimissioni di Napolitano a febbraio, quandoBerlusconi riacquistera' maggiore agibilita' per la finedell'affido ai servizi sociali. .
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