AGI - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata in visita ufficiale a Tunisi, dove è stata ricevuta dal presidente Kaïs Saïed. I due leader hanno elogiato la solidità del partenariato bilaterale, in particolare nell'ambito del Piano Mattei per l'Africa, sottolineando i progressi compiuti in diversi progetti congiunti nei settori dell'agricoltura, dell'acqua, dell'energia e della formazione professionale.
La questione migratoria ha occupato un posto centrale nelle discussioni. Dall'inizio del 2025, 2.393 migranti sono sbarcati in Italia dalle coste tunisine, in netto calo rispetto ai 12.052 registrati nello stesso periodo del 2024, con una diminuzione di oltre l'80%. Rispetto al 2023, quando oltre 60.000 persone hanno raggiunto le coste italiane dalla Tunisia, il calo supera il 96%, secondo i dati consultati dall'Agenzia Nova. Il presidente Saïed ha ribadito la posizione chiara del suo Paese: "La Tunisia non sarà né un Paese di transito né un rifugio per i migranti irregolari", sottolineando che il suo Paese non può più "sopportare un peso che nemmeno le grandi potenze possono gestire". Ha inoltre chiarito che la Tunisia ha trattato i migranti con umanità, ma che respinge qualsiasi violazione delle sue leggi nazionali.
Intanto, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha annunciato che oltre 5.000 migranti sono stati rimpatriati volontariamente dalla Tunisia tra gennaio e luglio 2025, di cui 1.096 a luglio. Questi rimpatri sono stati effettuati tramite tre voli charter e 35 voli commerciali nell'ambito del programma di Rimpatrio Volontario Assistito e Reintegrazione (AVRR). L'ultimo volo, organizzato il 29 luglio, ha consentito il rimpatrio di 170 migranti in Guinea. L'OIM ha accolto con favore la stretta collaborazione con le autorità tunisine per garantire rimpatri sicuri, volontari e dignitosi.
Si è discusso anche della questione energetica. Giorgia Meloni ha confermato l'impegno dell'Italia nello sviluppo dell'interconnessione elettrica Elmed, un progetto strategico per collegare il mercato energetico tunisino ed europeo. Entrambe le parti hanno sottolineato la volontà di fare del Mediterraneo un corridoio energetico verde tra Africa ed Europa. Infine, i due capi di Stato hanno discusso di diverse questioni regionali, tra cui la situazione in Palestina. Kaïs Saïed ha denunciato i "crimini di genocidio" commessi a Gaza e ha ribadito il fermo sostegno della Tunisia al diritto del popolo palestinese a istituire uno Stato sovrano con Gerusalemme come capitale.