"Questo accordo rappresenta un nuovo passo significativo nel nostro impegno per lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura e delle risorse nel continente africano. Investire nello sviluppo delle risorse locali significa contribuire concretamente alla sicurezza alimentare e alla crescita economica della regione", ha dichiarato Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bfi. Secondo l'Ambasciatrice Bertolini, il progetto "mira a collaborare con il Senegal per una trasformazione sostenibile dei suoi sistemi agroalimentari e a rafforzare la sovranità alimentare del Paese", temi da lei definiti "centrali per la politica estera italiana, in particolare in Africa, nel quadro del Piano Mattei". Per Bertolini, l'iniziativa Bf riflette pienamente "i principi del nostro nuovo approccio al continente africano, che promuove il partenariato pubblico-privato e la cooperazione ad ampio spettro con il Paese partner". L'accordo prevede la realizzazione di un progetto agroindustriale che verrà sviluppato su un'area di 10.000 ettari nella zona di Kaour, nel sud del Senegal, terreni che saranno ceduti alla nuova società Bfi Senegal Suarl, controllata da Bfi in joint venture con entità locali. La società italiana garantirà inoltre la fornitura delle infrastrutture necessarie allo sviluppo del progetto, oltre alla manutenzione delle infrastrutture elettriche, idrauliche e degli svincoli stradali circostanti le aree di concessione a supporto della logistica. Bfi si impegna a fornire macchinari, sementi e altri possibili prodotti. Tra le attività previste c'è la creazione di un'azienda agricola modello che unisce una piattaforma agricola all'avanguardia e un ecosistema integrato, creata per supportare e migliorare la qualità della vita dei lavoratori e delle famiglie, promuovendo un'agricoltura rigenerativa e sostenibile. Il terreno individuato viene offerto in concessione pluriennale in uso alle autorità competenti. Questo approccio, che Bf intende sia sostenibile e non predatorio in conformità con il Piano Mattei, garantisce che la proprietà della terra e la produzione agricola restino nella disponibilità dei Paesi stessi, migliorandone così la sicurezza alimentare e il benessere. I terreni in concessione in Senegal sono destinati, come previsto dalle leggi locali, alla produzione di riso, mais, grano e palma da olio per uso alimentare, con produzione destinata al mercato interno del Paese. Infine, le iniziative agronomiche saranno supportate da programmi di formazione volti a sviluppare competenze nella gestione di sistemi colturali avanzati, promuovendo così benefici socio-economici per le comunità.