(AGI) - Genova, 23 ott. - "La biotecnologia e' importante perla salute, e' strategica per il paese ma rappresenta anche unagrande opportunita' di impiego per i giovani". Cosi' EugenioAringhieri, presidente del Gruppo Biotecnologie diFarmindustria, a margine del convegno "Biotech e innovazione:crescita e salute in equilibrio", che si e' svolto oggi aGenova, a Palazzo Ducale, nell'ambito del Festival dellaScienza, alla presenza di studenti delle Scuole Superiori. Tema portante del Festival e' quest'anno l'Equilibrio, che "insanita' - ha aggiunto Aringhieri - significa trovare il giustopunto di incontro tra innovazione terapeutica, sostenibilita'dei costi e appropriatezza delle prestazioni: il tutto partendodall'interesse del paziente. Ma e' un concetto che, per laricerca e in particolare per quella biotech, non esclude lacapacita' di sognare e di essere curiosi. Scoprire nuovesoluzioni terapeutiche per bisogni non ancora soddisfattiimplica avere anche il coraggio e la responsabilita' diintraprendere percorsi mai esplorati prima. Il paese ha bisognodella scienza e la salute ha bisogno di una scienza innovativagrazie alle biotecnologie, un settore che si e' assunto laresponsabilita' di fornire risposte a domande di salute ancoraaperte nei campi dell'oncologia, della neurologia, dellemalattie infettive o rare. La biotecnologia e' l'unica in gradodi fornire quelle risposte, perche' il futuro della ricerca e'biotecnologico. In Italia - ha poi ricordato il presidente delGruppo Biotecnologie di Farmindustria - i farmacibiotecnologici oggi disponibili sono 145 per le piu' importantiaree terapeutiche. Sono 199 le aziende biotech nel nostroPaese, che investono oltre 500 milioni in R&S e occupano circa4.000 addetti". Rivolto alla platea di studenti, Aringhieri hapoi sottolineato che "non basta parlare di scienza, dimedicina, di scoperta della ricerca. E' sempre piu' necessarioavvicinare, coinvolgere, i giovani alle biotecnologie e allaricerca: e' un futuro gia' presente, quello del biotech, cheparla a un futuro prossimo, quello dei ragazzi. Una recenteindagine - ha proseguito - ha posto ai vertici dei mestieripiu' sognati durante l'infanzia quello del ricercatore e delmedico. Il biotech consente e vive di questo entusiasmo e puo'trasformarlo in realta' per il proprio progetto professionale edi vita. In Italia 40 laureati su cento provengono da facolta'tecnico-scientifiche, contro una media Ocse del 27 per cento eUSA del 26 per cento. Abbiamo dunque una marcia in piu' perquanto riguarda la disponibilita' di simili profili. Sta alleIstituzioni, alle Universita', alle aziende, collaborare percreare le condizioni affinche' un tale potenziale possaesprimersi e generare valore per l'intero Sistema Paese". Sulfronte della formazione universitaria, e' intervenuto ancheAngelo Riccaboni, Rettore dell'Universita' di Siena epresidente della Fondazione Crui: "il biotech, le scienze dellavita, il comparto farmaceutico hanno una grande importanza inItalia. Per rispondere alla necessita' di competenze in questosettore i giovani hanno a disposizione corsi di laurea e corsiIts di istruzione post secondaria ad hoc. C'e' poi il temadell'alternanza scuola-lavoro che coinvolge molti ragazzi. C'e'quindi un grande interesse verso questo settore. E' pero'fondamentale promuovere un messaggio chiaro sull'importanzadello studio e della laurea. Poche settimane fa - ha concluso -sono stato all'Assemblea delle Nazioni Unite per l'approvazionedei Sustainable Development Goals e tutti i leader dicevano unacosa sola: l'educazione e' il futuro e quindi noi non possiamotrascurarla". (AGI) .