(AGI) - Trieste, 26 mag. - Quantita' di granuli pollinici diAmbrosia quattro volte superiori rispetto a quelle attuali. E'questo lo scenario futuro, precisamente entro il 2050,tracciato da un team di scienziati del progetto europeoAtopica. L'aumento sarebbe imputabile per due terzi aicambiamenti climatici e per un terzo alla colonizzazione dinuovi ambienti favorita dalle attivita' umane. Le stime parlanochiaro: e' necessario intervenire a livello europeo,intraprendendo azioni di controllo coordinate, monitorando alungo termine i pollini e mappando le aree interessate dallapresenza dell'Ambrosia. I dettagli dello studio sono statipubblicati sulla rivista scientifica Nature Climate Change.Originaria del Nord America, Ambrosia artemisiifolia e' unapianta dal polline altamente allergenico, causa di rinite,congiuntivite e asma. La pianta, particolarmente diffusa inUngheria, Italia (nella parte occidentale della RegioneLombardia) e Francia , ne produce in gran quantita' in agosto esettembre, mesi in cui si raggiunge un picco, estendendo finoall'autunno, per le persone sensibilizzate, il periodo delleallergie. Diversi studi indicano che il riscaldamento globalefavorira' l'espansione territoriale di questa specie invasiva ela colonizzazione di nuove aree che in passato non offrivano,dal punto di vista climatico, condizioni adatte al suoinsediamento. Nessuno, tuttavia, aveva finora stimato l'entita'degli incrementi di polline nell'aria prevedibili in futuro. Loha fatto il team internazionale dei ricercatori di Atopica,coordinato da Michelle Epstein della Medial University ofVienna. Le conseguenze degli aumenti di pollini e' unincremento dei casi di sensibilizzazione e un numero maggioredi persone che manifesteranno in futuro i sintomi dell'allergiain tarda estate. (AGI) Red/Pgi.