AGI - Vladimir Putin è da considerare "moralmente responsabile" della morte di una donna britannica, uccisa da un agente nervino che era stato introdotto di nascosto nel Regno Unito da agenti russi per assassinare un'ex spia.
È la conclusione cui è giunta un'inchiesta sul tentato omicidio di Sergei Skripal a Salisbury nel marzo 2018.
L'uso del Novichok e la morte di Dawn Sturgess
Secondo gli atti dell'indagine è ormai provato che due agenti russi portarono il Novichok in Inghilterra nascosto in una boccetta di profumo che fu poi gettata in un cestino. Un "gesto sconsiderato" che, quasi quattro mesi dopo, avrebbe portato alla morte di una quarantaquattrenne del Wiltshire, Dawn Sturgess. La donna si spruzzò addosso quello che credeva fosse innocua fragranza 'Nina Ricci' e in poco tempo fu uccisa dal potente nervino.
L'autorizzazione di Putin e l'obiettivo Sergei Skripal
Secondo l'inchiesta, le prove che si sia trattato di un attacco deciso dal governo russo sono "schiaccianti": una "dimostrazione pubblica del potere statale russo, con un impatto sia internazionale che interno". Sturgess fu "la vittima del tutto innocente delle azioni crudeli e ciniche di altri": il vero obiettivo era Sergei Skripal, un ex spia russa che aveva passato informazioni alla Gran Bretagna e che era finita in carcere in patria nel 2004. Nel 2013 Skripal era stato consegnato alla Gran Bretagna nell'ambito di uno scambio di prigionieri e con la sua famiglia si era trasferito a vivere a Salisbury, ma senza che gli fosse cambiata l'identità o fosse in qualche modo garantita la sua sicurezza, denuncia l'inchiesta nelle sue conclusioni. L'operazione per eliminare Skripal, si afferma nelle carte, deve essere stata autorizzata ai massimi livelli, ossia dal presidente Putin.
Un atto incredibilmente sconsiderato
"Utilizzare un agente nervino altamente tossico in una città trafficata è stato un atto incredibilmente sconsiderato. Il rischio che altre persone, oltre all'obiettivo designato, potessero essere uccise o ferite era del tutto prevedibile. Il rischio è stato drammaticamente amplificato lasciando in città una bottiglia di Novichok camuffata da profumo" si legge nelle conclusioni.
La cronologia dell'attacco a Salisbury
Il 4 marzo 2018 Skripal e sua figlia Yulia furono avvelenati con il Novichok nella loro casa di Salisbury. Si ammalarono gravemente, ma sopravvissero. Secondo la ricostruzione dell'inchiesta, gli agenti russi avevano spruzzato il Novichok sulla maniglia della porta d'ingresso della casa di Skripal e poi "sconsideratamente gettarono via la bottiglia in un luogo pubblico prima di lasciare Salisbury, senza alcun riguardo per il rischio che questo comportava".
Quasi quattro mesi dopo, il compagno di Sturgess trovò la bottiglia di profumo contaminata con il Novichok in un cestino e la regalò alla donna che se la spruzzò addosso. Condannandosi a morte.