AGI - Sarà sottoposto domani ad autopsia il corpo dello streamer francese Jean Pormanove, trovato morto dalla polizia nella sua casa a Contes (vicino Nizza) lunedì scorso. Pormanove, alias del 46enne Raphaël Graven, è deceduto durante una trasmissione in diretta sulla piattaforma Kick dove pubblicava sfide sempre più estreme (umiliazioni e aggressioni a suon di pugni e strangolamenti per mano di altri), fino a un paio di anni fa visibili su TikTok e Twitch.
La procura di Nizza, guidata da Damien Martinelli, ha aperto un'inchiesta che ha già portato al sequestro di attrezzature e altro materiale usato per la morte in diretta. Chi era presente al tragico evento è già stato sentito dagli inquirenti ma nessuno è stato in grado di spiegare le motivazioni del gesto.
Dettagli sulla vittima e le dirette
La morte di Jean Pormanove, o JP, è avvenuta dopo più di 12 giorni di diretta video, che mostravano l'uomo, assieme a un altro soprannominato Coudoux, abusato e umiliato da due partner conosciuti con gli pseudonimi di NarutoVie e Safine.
Sequestri per chiarire le cause della morte
"Numerosi sequestri di attrezzature e video" sono stati effettuati "al fine di specificare i fatti accaduti prima della morte e che potrebbero aver contribuito ad essa", ha ribadito il procuratore di Nizza.
Indagini parallele e precedenti
L'indagine avviata dalla polizia giudiziaria francese è "in parallelo" a quella aperta il 16 dicembre 2024 dopo la pubblicazione di un articolo di Mediapart su precedenti video in cui "persone suscettibili di essere vulnerabili sono state sottoposte a violenze e umiliazioni a volte incoraggiate da pagamenti di denaro da parte degli spettatori".
Arresti e testimonianze precedenti
Nell'ambito di questa indagine, NarutoVie e Safine erano stati già interrogati l'8 gennaio 2025 così come "quelle persone che sembravano essere vittime della violenza e dell'umiliazione sono state ascoltate", ha spiegato il procuratore. All'epoca gli stessi Jean Pormanove e Coudoux "avevano negato fermamente di essere vittime di violenza, indicando che i fatti facevano parte di una messa in scena volta a 'creare un buzz' (strategia di marketing che punta ad alimentare discussione e curiosità attorno a un prodotto o a un evento, ndr) per fare soldi".
Secondo quanto reso noto dal magistrato, Coudoux aveva dichiarato di guadagnare fino a 2.000 euro al mese, Jean Pormanove si riferiva a "somme fino a 6.000 euro" tramite "una società che aveva creato (e) sulla base dei contratti stabiliti con le piattaforme". "Entrambi hanno dichiarato di non essere mai stati feriti, di essere completamente liberi di muoversi e di prendere le loro decisioni e di aver rifiutato di essere visitati da un medico e da uno psichiatra", ha aggiunto il procuratore.
Reazione della piattaforma Kick
Questa mattina la piattaforma australiana Kick ha indicato su X che "tutti i co-streamer che hanno partecipato a questo live streaming sono stati bannati in attesa dell'indagine in corso". La piattaforma, che si impegna a "collaborare pienamente con le autorità", afferma anche che sta intraprendendo una "revisione completa" dei suoi contenuti in francese.